Cristina Barduani

Elezioni amministrative 2014 - Civita Castellana - Scheda intervista per la presentazione della candidatura a sindaco di Cristina Barduani (La sinistra per Civita)

Cristina Barduani, candidata sindaco di Civita Castellana 

Civita Castellana - ”Lavoro, salute, ambiente, cultura e partecipazione”.

La scheda intervista per la presentazione alla candidatura di sindaco di Civita Castellana di di Cristina Barduani (La sinistra per Civita) in vista delle prossime elezioni amministrative del 25 maggio.

A sfidarsi contro di lei per la carica di sindaco ci sono l’uscente  Gianluca Angelelli (Pd, Sel, Idv e Civita Civica), Franco Colamedici (FI, lista Civica Civita rinasce, Ricostruiamo Civita e FdI), Alberto Mereu (Casapound), Giovanni D’Abbondanza (Cittadini in comune) e Maurizio Selli (M5s).

Chi è Cristina Barduani?
“Sono nata a Civita Castellana 48 anni fa – dice la candidata -, ho una figlia di 16 anni e sono separata. Mi sono laureata in Psicologia a indirizzo Clinico e di comunità alla Sapienza di Roma con il massimo dei voti. Dopo l’iscrizione all’albo degli Psicologi della regione Lazio, ho conseguito la specializzazione in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni approfondendo il fenomeno del mobbing.

Attualmente sto ultimando la mia formazione e frequento l’ultimo anno della scuola
di specializzazione in Psicoterapia.
Svolgo la libera professione e mi occupo di problemi legati al ciclo di vita della famiglia, della coppia e della relazione genitori-figli. Svolgo la mia attività libero-professionale anche nel campo della psicologia giuridica nel ruolo di consulente di parte”.

Come mai ha deciso di candidarsi?
“Sono convinta che ogni cittadino dovrebbe misurarsi con un’esperienza politica, che a mio avviso offre l’occasione per toccare con mano aspetti della vita che altrimenti sono solo il riportato di qualcun altro. Questo comporta sicuramente un coinvolgimento che promuove un senso di responsabilizzazione verso la cosa pubblica, indispensabile per sentirsi parte attiva dei processi decisionali, e contribuisce a smorzare quell’atteggiamento delegante, che pur facendo parte di un processo democratico (eleggendo i politici di fatto li deleghiamo a rappresentarci nelle istituzioni) purtroppo può portare le persone a sentirsi lontane dai palazzi del potere. Importante poi per me è la possibilità di contribuire alla realizzazione di un programma che mette al centro le persone, i diritti, il lavoro, la salute e la partecipazione in un progetto politico nel quale tutti possono riconoscersi, con la formazione di una lista civica aperta anche alle associazioni e ai movimenti”.

Il suo programma in cinque punti.
“Lavoro, salute, ambiente, cultura, partecipazione. La situazione a Civita Castellana presenta aspetti drammatici. I cittadini sono soli a gestire un disagio che si esplica su piani diversi, ma interconnessi: economico, sociale, individuale. E’ necessario un intervento di tipo sistemico, che veda in primo piano l’incentivazione delle politiche attive per il lavoro: rilancio del distretto industriale e la diversificazione degli investimenti, che può promuovere lo sviluppo del territorio e facilitare un interscambio con le economie di altre realtà; creazione di uno sportello organizzato che orienti imprese e lavoratori relativamente alle opportunità economiche e lavorative sul territorio per l’indirizzo nei finanziamenti regionali e comunitari, al fine di sostenere lo sviluppo della piccola media impresa; favorire le attività imprenditoriali legate alla cultura, ai servizi, al turismo, e all’ecosostenibilità.

La tutela dei servizi socio-sanitari esistenti ed il ripristino di quelli che sono stati cancellati: per questo la difesa del nostro ospedale è una delle azioni prioritarie per noi. Contemporaneamente la valorizzazione del patrimonio archeologico, naturalistico e storico del nostro territorio, con progetti per il rilancio del centro storico.

La tutela delle fasce più deboli e la prevenzione delle forme di violenza di genere, con la creazione di un centro antiviolenza. Il completamento della raccolta differenziata, che attualmente copre il 70% del nostro territorio: l’obiettivo è aumentare la percentuale di riciclo e diminuire la produzione di rifiuti indifferenziati. Infine, ma non per ultima, la partecipazione dei cittadini alle scelte, con l’istituzione dei comitati di quartiere, stesura del bilancio di esercizio partecipato, istituzione dello sportello al cittadino, del difensore civico, trasparenza e semplificazione amministrativa”.

Una cosa che cambierebbe subito del suo paese.
“La partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano. Sono certa che ogni cambiamento debba essere condiviso il più possibile, e quando i processi partecipativi funzionano sono in grado di produrre a cascata effetti positivi, stabili e duraturi nel tempo, aumentando le abilità di fronteggiare gli stressors sociali e personali degli individui”.

Perché dovrebbero votarla?
“In questo periodo – conclude Barduani -, ogni volta che mi è stata posta questa domanda ho risposto sempre in questo modo: perché sono disposta a lottare fino in fondo per garantire equità sociale ai cittadini. Un sindaco purtroppo non ha il potere di incidere sulle politiche attuate dal governo nazionale, ma ha il dovere di promuovere ogni strategia possibile per rendere i cittadini protagonisti della loro vita, di attuare scelte coraggiose che permettano di ridare linfa all’economia locale in vista di nuove opportunità di lavoro e del miglioramento del benessere sociale”.

23 maggio, 2014 - 1.35

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