Cresce il bisogno di aiuto psicologico Ma in Sicilia è ancora un tabù

di Stefania Brusca -

Tutti hanno bisogno di aiuto. Solo che è difficile ammetterlo. Nonostante il fatto che  sempre più persone scelgano di occuparsi di  psicologia, in Sicilia resta ancora un tabù rivolgersi al cosiddetto “strizzacervelli”. Il timore diffuso è di essere additati come pazzi, squinternati o peggio matti da legare. Anche nelle scuole, ad esempio, gli psicologi servirebbero come il pane, soprattutto in una fase critica come quella dell’adolescenza.  Per non parlare degli ospedali, dove la presenza di queste figure professionali a volte scarseggia.

Oltre alla paura del giudizio altrui, c’è un altro problema da affrontare, non di poco conto: il costo delle sedute. Pensiamo alle migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro, alle madri single, o ai padri che non riescono più a garantire le necessità della famiglia. O ancora ai giovani laureati incerti sul proprio futuro. Paradossalmente, in un momento di crisi come questo, in cui sono sempre di più coloro che avrebbero bisogno di un sostegno psicologico, sono pochi quelli che possono permettersi di rivolgersi a un professionista. In questo contesto sono nate delle iniziative di un certo valore sociale, come le consulenze low cost. A Milano un gruppo di psicologi ha pensato di offrire delle sedute di terapia ad un prezzo ridotto (40 euro), venendo così incontro anche  alle tasche degli under 30, per lo più studenti, precari e disoccupati.

 La tensione sociale è alle stelle, tanto che solo nel 2012, trenta persone si sono tolte la vita dopo aver perso il lavoro. Quindi la presenza sul territorio di adeguate strutture di supporto si rende indispensabile. Oltre 2mila persone, secondo dati Adnkronos, negli ultimi mesi si sono rivolte a progetti di ascolto e supporto psicologico, nati a livello regionale o nazionale. Tantissime le telefonate, per lo più dal Nord Italia, ad associazioni come “Speranzaallavoro”, voluta da Adiconsum e Filca Cisl e “Terraferma”.

E in Sicilia? Qualche fiore di ginestra di leopardiana memoria. Qualcosa sta cambiando, ma l’alibi è  sempre lo stesso: al Sud il primo aiuto arriva dalla famiglia e dagli amici. Basterà?

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