Cosleeping: dormire insieme, ma a pagamento

"L'amore non si manifesta con il desiderio di fare l'amore ma col desiderio di dormire insieme".
L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera

La solitudine impera e le mode del momento sembrano lenirla.

Tokyo, nasce il primo locale per cosleeping, cioè per dormire insieme, ma a pagamento e per di più con perfetti sconosciuti.

Si possono affittare ragazze con le quali poter trascorrere da qualche ora di sonno - il classico riposino pomeridiano - ad un'intera notte di “intimità”, sesso escluso.

A New York, invece, nasce un locale chiamato la Coccoleria, un bar con un grande letto a disposizione degli ospiti, per poter mettere in pratica - io direi in scena - grandi slanci d'affetto e di coccole, ma sempre con estranei.

 

Qualche riflessione

Dal sesso mercenario siamo passati alle carezze a pagamento ed al dormire con sconosciuti in cambio di intimità.

Le mode del momento, come sappiamo, rappresentano uno spaccato del momento storico in cui viviamo e non sono mai avulse dalle reali necessità dell'umanità.

La solitudine impera e spaventa.

Molte persone si definiscono single per scelta, ma in realtà sono soli per necessità.

La vita online, lentamente ma costantemente, prende il posto di quella offline.

  • Un'affettuosità a pagamento che valore può mai avere?
  • Siamo certi che le sensazioni provate siano le stesse di una carezza spontanea?
  • Il sapere che le cure siano a pagamento, non toglie valore alla carezza?
  • Siamo davvero destinati a comprare un abbraccio?
  • Una carezza in affitto produce davvero effetti benefici su psiche e soma?
  • Ed il dopo? Quanto durerà - se mai funzionerà - il beneficio del l'abbraccio in affitto?

Il rischio è una condizione di estrema solitudine e di assoluta consapevolezza della stessa.

 

Significato simbolico delle carezze e del sonno condiviso

Il bambino viene cullato dal liquido amniotico, sente le carezze già in utero.

Quando nasce, il primo contatto è con la madre che con cura ed amore lo nutre, lo scalda, lo accarezza e lo protegge dal mondo esterno.

Le mani di chi accudisce, il suo odore ed il suo sapore, hanno un significato unico, di vitale importanza; poi - pian piano, ma mai del tutto - il bambino si allontana dal contatto diretto e corporeo e le carezze si trasformano in “carezze simboliche”: la carezza si trasforma in parola, parola di conforto e di sostegno psicologico.

Il nostro rapporto con questo speciale tipo di “nutrimento” (le carezze) così simbolico, caratterizzerà poi il nostro modus operandi futuro, la nostra modalità di toccare - o non toccare - e di ricercare - o temere - le mani di chi amiamo, il nostro “imprinting sensoriale”.

Il reale significato delle carezze è ben altro: è la cura, il contatto di pelle e di anime.

Che trattasi di madre e figlia, di partners che si amano o di amici che si vogliono bene, le carezze hanno un significato di scambio e di dono.

Il pagamento, nel caso dell'affettività, è veramente fuori luogo e toglie valore ad ogni possibile gesto che, per essere affettuoso, dovrebbe essere spontaneo e seguire un'emozione.

Ogni gesto intimo, capace di regalare una sensazione positiva, dovrebbe passare dal legame e dall'affettività, non sono certa che il pagamento abbia gli stessi effetti terapeutici correlati al dimensione della “cura”.

Mille amici su Facebook, altrettanti Twitter, una vita online che supera e sovrasta quella reale.

Forse queste iper connessioni - alla lunga - generano della “lacune sensoriali”.

La pelle, un organo altamente simbolico, rappresenta il confine tra dentro e fuori, tra le nostre emozioni ed il mondo esterno, tra l'inconscio e gli altri esseri umani.

Dormire - essere rapiti dalle braccia di Morfeo - obbliga a perdere il controllo, l'inconscio prende il posto della coscienza e l'attività onirica di quella cognitiva e diurna.

Per lasciarsi cullare dal sonno e dalle braccia di un ipotetico partner - anche a noleggio - è indispensabile che ci sia una buona dose di confidenza, scaldata dalla fiducia ed anche la capacità di lasciarsi andare alla vulnerabilità del sonno, affinche non ci siano resistenze e meccanismi di difesa.

Si dorme accanto ad un partner, solitamente, quando lo si conosce bene, quando si ha fiducia in lui, soltanto così ci si può abbandonare del tutto, senza remore e senza la paura di esserne traditi: il "sonno condiviso" obbliga alla fiducia ed all’Amore.

Il sonno ci riporta alle terre dell'infanzia, alle regressioni del mondo dei sogni e rivela di noi fragilità e paure.

Durante l’infanzia il bambino, per transitare al sonno senza ansie e paure, aveva bisogno della presenza rassicurante della figura materna, così, da adulto, dormire con il partner rievoca le stesse sensazioni di protezione e di calore che, in situazioni di reale intimità, facilitano e migliorano il sonno.
Credo che non ci sia sensazione più intensa di quella provata quando si dorme con chi si ama davvero.

 

 

 

 

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