Coscienza e stati vegetativi: i progressi dell’Università della California

Un ricercatore di origini italiane professore di Psicologia all’Università della California a Los Angeles (Usa), dopo avere portato avanti ricerche su cervello e coscienza, dichiara oggi che nel 2014 potrebbe veramente scoprire la coscienza.

coscienza

Martin Monti questo il nome del ricercatore, ha dichiarato ad Adnkronos salute“Questo è stato un anno cruciale per me, perché con la mia squadra abbiamo pubblicato due lavori che fanno parte di quello che credo sia il futuro degli studi sui disordini della coscienza. Negli ultimi 5-10 anni abbiamo scoperto molto sugli stati vegetativi, ma ciò non implica che ci siamo avvicinati a capire cosa sia la coscienza e perché la si perda nei comi e, appunto, negli stati vegetativi. Quest’anno invece abbiamo pubblicato un lavoro che ha mostrato come cambia il funzionamento del cervello quando una persona sana perde la coscienza sotto anestesia, e un altro che fa vedere che a determinare se i pazienti in stato di coma acuto riprendono la coscienza entro 6 mesi è l’estensione del danno nel talamo, un nucleo a forma d’uovo al centro del cervello che è un po’ il crocevia dell’informazione”.

Secondo il ricercatore “la coscienza non è un ‘dove’, cioè un posto nel cervello  ma un ‘come’, cioè come i neuroni comunicano fra loro, e che ciò che nei pazienti cambia questo ‘come’ sono i neuroni del talamo: quando si ‘rompono’ i circuiti fra corteccia cerebrale e talamo si perde la coscienza. Questa naturalmente è ancora una teoria iniziale, ma finalmente c’è un’ipotesi ‘meccanicistica’ su come/perché il cervello umano perde la coscienza in alcune circostanze”.

La ricerca è finalizzata a cercare di capire come i circuiti del cervello si rompono e come è possibile ri-ingranarli

 

 

 

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