Cosa rimane dopo una seduta dallo psicologo?

Allora, cerchiamo di chiarire come opera uno psicologo e perché potrebbe aver senso chiedere un suo aiuto ma prima, e sempre per rispondere a specifiche domande sul tema, vorrei informare che più di una ricerca ha confermato che l’80% di chi inizia una psicoterapia per i problemi che limitano la sua esistenza  trova giovamento e sta meglio rispetto a chi non lo fa e che i cambiamenti ottenuti durano nel tempo. 

Noi psicologi siamo formati, anche tramite la scuola di specializzazione a fornire un supporto e a proporre una nuova visione di quelle difficoltà che giungono ad essere insopportabile e senza apparente soluzione.  Ecco perchè in questi casi, alla fine si decide di chiamare il numero di uno psicologo e prendere un appuntamento. In questo articolo cercherò di raccontare cosa accade dal momento che si decide di fare il gran passo.

Accade esattamento quello che accade andando da qualsiasi altro professionista della salute, sia esso il nostro medico oppure il nostro dentista. I professionisti fanno sempre le medesime cose  e cioè: ci fa una bella visita (lo psicologo ascolta il nostro primo discorso), si fa un’idea di cosa potremmo avere (nei casi dubbi ci fa fare una lastra oppure un’analisi del sangue), forse ci da un farmaco da prendere e  ci suggerisce di farci vedere dopo un pò. 

Questo è quello che accade in genere andando da un professionista dell’apparato somatico (cosa che più o meno è capitato a tutti e quindi siamo edotti); un pò meno si sa di quello che succede dallo psicologo anche perchè ci si va meno, e ci va meno gente infatti qualcuno addirittura se ne vergogna  e traduce questo disagio nel non confidare a nessuno di questa e queste eventuali ‘visite’. Ma allora, alla fin fine, cosa accade?

Per certi versi ricalca le visita medica, per altri è completamente differente. Vediamoli.

Non so da dove cominciare, mi faccia qualche domanda!”

Dobbiamo raccontare la nostra vita ma …da quando? Da quando siamo nati oppure dal primo evento significativo che ancora ricordiamo, oppure semplicemente dal primo ricordo che abbiamo? Non c’è una scaletta, venite e raccontate ciò che vi sta più a cuore, oppure ciò che vi toglie il sonno, insomma, se avete un problema specifico, si inizia da li se invece c’è solo un malessere diffuso e ancora mal delineato si può cominciare anche raccontando un sogno e da li partire. Da qualsiasi punto si parte, si arriva sempre al centro … del problema. 

Proviamo quindi a raccontare il problema.

Quando andiamo dal dentista perchè ci fa male un dente, che facciamo … glielo facciamo indovinare? Certamente no, indichiamo il dente dolorante. Da noi, psicologi, accade la stessa cosa. Non abbiamo la palla di vetro, abbiamo bisogno di sapere esattemente come il dentista, quindi, apritevi senza remore.

Se invece pensate che, anche se non abbiamo la palla di vetro, abbiamo invece strumenti misteriosi e siamo in grado di comprendere tutto semplicemente guardandovi negli occhi, oppure vedendo come vi accomodate, oppure come parlate, sappiate che   questo non è vero.

Andando dallo psicologo sappiate che si fa una sola cosa: si parla: non si fa altro. Potrebbero servire più sedute prima di comprendere appieno il nocciolo del problema, mentre spesso (nel mio caso quasi sempre) alla fine del primo incontro è possibile che il terapeuta vi proponga come eventualmente proseguire.

Spesso ci si domanda è: quanto tempo serve per definire i confini del problema?

Questa domanda ha una sola risposta e cioè: dipende: da cosa? da molti fattori legati a noi stessi, al nostro problema e al terapista cui ci rivolgiamo.

E poi cosa succede? Poi, si decide come e se proseguire

Una volta definiti i confini del problema il terapeuta suggerirà come proseguire. Contrariamente dal medico dove si va una prima volta e poi di tanto in tanto, dallo psicologo si va più spesso. In genere  la frequenza può variare da caso a caso … si parte da almeno una volta la settimana per tutte le settimane per un periodo di tempo che è difficilmente quantificabile.

Ma, in seduta, cosa accade, quanto dura una seduta, quanto tempo ci vorrà? queste ed altre domande trovano spesso le solite risposte e cioè:  dipende.

Dipende da noi e dal terapeuta. Da noi perchè abbiamo i nostri tempi e le nostre resistenze; dal terapeuta perchè dipende dal tipo di scuola e dal suo stile. Insomma, le terapie non sono tutte uguali.

In merito al “cosa succede nelle sedute”: vale quanto detto sopra, si parla e il nostro ‘parlare’ viene o meno indirizzato dal terapeuta in fuonzione del suo modelloo di riferimento. Ci sono dei terapeuti che intervengono di tanto in tanto, altri che invece intervengono spesso. Alcune terapeuti potrebbero anche assegnare ‘compiti da fare tra una seduta e un’altra  (letture, scrivere sogni, etc)

Per ogni dubbio o perplessità, evitate di andare in internet o chiedere ad amici se prima non lo avete fatto con il vostro terapeuta. Non siate timidi, lo pagate anche per questo.

ll primo colloquio si paga?

Capita spesso di vedere scritto: primo colloquio gratuito. Non sono daccordo (salvo rari casi). La prima seduta è molto delicata e importante e a volte potrebbe durare di più (se il terapeuta ha tempo). Sin dal primo incontro si gettano le basi per la terapia che seguirà. Se valuto che il caso che abbiamo di fronte  non è di nostra competenza,  la prima seduta non si svolge, e, chiaramente, non si paga. Se invece la terapia comincia, la prima seduta vale come e forse più di quelle successive.

Share this post

PLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITRead Later

Open all references in tabs: [1 - 8]

Leave a Reply