Coppie: come gestire la crisi

Con la consulenza della dott.ssa MILENA STOJKOVIC, sociologa e mediatore familiare, fondatrice della prima agenzia europea di “divorce planning”; del prof. VINCENZO MIRONE, Segretario Generale SIU (Società Italiana di Urologia); e del prof. ANTONIO CHIÀNTERA, Segretario Nazionale AOGOI (Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani).

 

La crisi, in un rapporto di coppia, non sempre porta al divorzio. Se c’è la voglia di rimettersi in gioco, nulla è irreversibile. Come? Con l’aiuto dei giusti esperti. Noi ne abbiamo coinvolti tre, ognuno per aiutarci ad affrontare quelle problematiche che più frequentemente mettono in crisi il legame: sesso, tradimento e lavoro.

Sesso: un problema a due

Affrontare le problematiche legate alla sfera sessuale non è semplice: nella coppia occorre superare l’imbarazzo, il senso di colpa, la paura di essere giudicati e di doversi mettere in discussione. Cosi, nell’erronea convinzione che non vi sia molto da fare né alcuna prospettiva di cambiamento, molti rinunciano a una richiesta di aiuto o una visita specialistica. Visita specialistica, sì, perché “le disfunzioni sessuali viaggiano in coppia: i disturbi del partner inevitabilmente provocano effetti collaterali sull’altro, tanto che si può parlare di ‘coppie di danni’ e ‘danni di coppia’ - spiega Vincenzo Mirone. Se per esempio lui ha una disfunzione erettile, non è difficile che lei lamenti vaginismo o dolore durante la penetrazione”.

“E proprio perché i problemi sono di coppia, per essere risolti devono essere affrontati considerando entrambi i partner, cercando di stabilire un dialogo profondo, empatico, e senza reticenze – sottolinea il professor Chiàntera. Oggi, tra l’altro, esiste la possibilità di avere a disposizione gli specialisti del benessere di coppia”. “Si chiamano Dipartimenti per il Benessere di Coppia (DBC) – aggiunge il professor Mirone – e riuniscono gli specialisti della salute sessuale di lui e di lei, gestendo la coppia come un tutt’uno”. I primi ambulatori sono già aperti a Napoli, Milano, Modena e Bari, e si paga un solo ticket per entrambi.

 

di Luana Trumino

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