Contro il gioco d’azzardo patologico scende in campo il Lions Club …

In: Politica, Primopiano 1, Sanità, Società

19 novembre 2012 - 16:10

GdZ Morucci Doganini Allegrini Amaturo

MONTEFIASCONE – (g) Sottovalutato per troppo tempo oggi il gioco d’azzardo patologico rientra tra le malattie del terzo millennio. Tra le numerose iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul problema, l’ultima in ordine temporale è stata promossa dal Club Lions di Montefiascone “Falisco Vulsineo”.

 

Per analizzare il fenomeno il Lions Club di Montefiascone si è avvalso di un parterre di relatori altamente qualificato tra i quali annoveriamo: la senatrice Laura Allegrini, relatrice ed estensore della bozza di Testo Unificato sulle nuove norme in materia di Gioco d’Azzardo, lo psicologo Mario Morucci, direttore del reparto di Psicologia dell’Ospedale Belcolle di Viterbo, il Col. Alfonso Amaturo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo e Cristina Doganini, redattrice della rivista Jamma Magazine.

 

Il gioco d’azzardo, anche nel nostro Paese, ha assunto dimensioni rilevanti il fatturato dell’industria del gioco nel 2011 ha toccato gli 80 miliardi di euro, di cui 10 sono entrati nelle casse dello Stato. La senatrice Allegrini durante il suo intervento ha tenuto ad evidenziare “l’immediata contraddizione” che coinvolge Stato e gioco d’azzardo. “In quanto – sottolinea la senatrice – lo Stato è chiamato a regolamentare il settore ma allo stesso tempo con il meccanismo del Preu sollecita e suggerisce ai concessionari di incentivare l’offerta”. Come dire richiamando Mandeville, “vizi privati, pubbliche virtù”.

 

Per meglio comprendere questa realtà la senatrice ha presentato alcuni dati: con la presenza di 5.800 imprese il gioco legale è la terza industria a livello nazionale; il mercato delle slot machines vale 50 miliardi e in Italia sono operative oltre 400.000 apparecchi. “Purtroppo – ha tenuto a sottolineare la senatrice – da tutto il complesso sistema della gestione, dell’offerta e della promozione del gioco, il sistema dei poteri locali e regionali è del tutto escluso”. “Credo che i Sindaci debbano essere protetti da una riforma organica del settore di carattere nazionale”.

 

“Grazie al ‘decreto legge Balduzzi’ un primo passo in tal senso è stato fatto ma resta ancora molto da fare”. “Per arginare questo fenomeno – dichiara in conclusione la senatrice – dovranno essere varate delle norme più stringenti” che, con ogni probabilità, ritroveremo tra le varie disposizioni del testo unificato sulle nuove norme in materia di Gioco d’Azzardo.
“Per ridurre i danni potenziali associati al gioco d’azzardo – sottolinea lo psicologo Mario Morucci, direttore del reparto di Psicologia dell’Ospedale Belcolle di Viterbo – andrebbe costituita una rete di aiuti alla quale va aggiunta la famiglia che potrebbe essere il volano per la riuscita del progetto”.

 

“La nostra provincia già da qualche anno è attiva sul territorio ma più di ogni altra cosa – dichiara Morucci – servirebbe una coerenza normativa affinché l’impianto assistenziale non abbia smagliature”. Mentre per il Colonnello Alfonso Amaturo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo, è necessario “dotare di effettività le norme contro il gioco d’azzardo illegale”. “E’ auspicabile – afferma il comandante – che il nuovo Testo Unificato sulle nuove norme in materia di Gioco d’Azzardo preveda ad esempio un processo per direttissima per questi reati”.

 

“Và ricordato – dichiara la dottoressa Cristina Doganini – che il gioco di per sé è fonte di legittimo piacere e quindi non può essere vietato o proibito tout court, anche perché facente parte della cultura popolare e delle società ma, necessariamente, nel momento in cui vi sono effetti negativi documentati sulla salute di alcune persone è necessario prendere in seria considerazione l’esigenza di introdurre forme di regolamentazione e di tutela della salute e dell’integrità sociale più stringenti”.

 

“Nel corso del 2012 – sottolinea la Doganini – l’Osservatorio del Dipartimento Politiche Antidroga ha condotto delle indagini rivolte rispettivamente alla popolazione studentesca compresa tra i 15 e i 18 anni. Dai risultati è emerso che il 7,5% della popolazione studentesca ha giocato in modo problematico nella vita; questo dato è maggiore per i maschi (9,4%) che per le femmine (5,8%). I giochi più frequentemente praticati dagli adolescenti, al contrario di quanto molti pensano, non sono le slot machine ma il 19% degli studenti ha dichiarato che, nell’ultimo anno, ha giocato più volte al mese su scommesse sportive, l’11,8% a lotterie istantanee e l’11,5% a giochi on-line.

 

Tra gli adulti i giochi più praticati nell’ultimo anno sono stati il superenalotto (11,2% lo ha giocato più volte al mese), le lotterie istantanee (9,2%) e il lotto (4,0%). “Ognuno di noi – afferma in conclusione la dottoressa Doganini – dovrebbe rendersi conto del problema e intervenire secondo la propria coscienza”.

 

“Quello che noi facciamo – ha dichiarato Alessandro Maria Barelli, presidente del Lions Club di Montefiascone “Falisco Vulsineo”- è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.



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