Come ti psicanalizzo il cane

Se state pensando di prendere un cane o se
l'avete già fatto e non sapete come gestirlo, se avete dubbi su
come educarlo o se non capite certi suoi problemi comportamentali,
fermatevi un attimo e leggete la nostra intervista ad Angelo
Vaira
, agevolatore della relazione col cane,
scrittore, formatore e conduttore televisivo - da novembre 2012
conduce "Cambio Cane" su Fox Life -
impegnato nella comunicazione e nell'insegnamento della
psicologia e della relazione col cane
.
Perché adottare e prendersi cura di un quattrozampe non è uno
scherzo. Parola di dog coach.

Quali sono gli errori più comuni quando un cane entra in
famiglia?

Il primo errore in assoluto è il non essere a conoscenza di cosa
voglia dire occuparsi di un cane. Spesso si sottovaluta
l'impegno.
Non è soltanto per la felicità del cane che si
rende indispensabile, ad esempio, portarlo fuori, farlo
socializzare e interagire con gli altri suoi simili; ma è anche
perché, se non osserviamo queste basilari regole, il cane molto
probabilmente ci darà dei problemi.

Come aiutarlo a integrarsi soprattutto se viene da un
passato in canile o di violenza?

La prima cosa da fare è abbandonare l'idea di essere per il cane
un capobranco e abbracciare il principio per cui si deve diventare
una base sicura per lui. Questo vale soprattutto per i cani
paurosi, che devono tornare ad avere fiducia. E, se il cane ha
problemi gravi, si rende assolutamente indispensabile rivolgersi a
un professionista, non possiamo pretendere di sapere tutto. Io sono
dell'idea che dovrebbe essere obbligatorio un corso di formazione
di base, anche solo di un paio di giorni, per tutti coloro che
stanno per adottare un cane.

Nel caso in cui manifesti comportamenti aggressivi bisogna
subito ricorrere a un comportamentalista?

Assolutamente sì. Ci tengo inoltre a sottolineare in questa sede
anche la differenza tra "comportamentista" e "comportamentalista".
Mentre per il primo il cane ha una mente ridotta ad associazioni
mentali basate sullo stimolo - rinforzo - punizione, noi
comportamentalisti sosteniamo che il cane abbia una ricca vita
emotiva, dei pensieri, che soffra e gioisca esattamente
come noi
. Si tratta di un approccio molto diverso.

Ci sono razze che possono essere più indicate per chi ha
bambini o davvero tutto dipende dal singolo cane e da come lo si
educa?

E' un mix delle due cose. Da una parte c'è la responsabilità del
padrone e dell'educazione che dà al cane, ma dall'altra ci sono
delle innegabili tendenze comportamentali razziali dalle quali non
si può prescindere nel momento in cui si sceglie un cane. Ogni cane
ha una selezione genetica alle spalle che lo porta a comportarsi in
un modo anziché in un altro. Come abbiamo un pointer che
spontaneamente punta la preda, cosa che non farà ad esempio un cane
da pastore, così abbiamo cani più docili e adatti a una famiglia
con bambini e cani con un'aggressività più territoriale.

I cani soffrono di solitudine e sono quindi sconsigliati a
chi lavora e dovrebbe lasciarli da soli almeno 8
ore?

Certamente. Il cane è un animale sociale, rimanere da solo non è
una condizione a lui congeniale. Io normalmente sconsiglio di
adottare un cane alle persone che devono lasciarlo da solo per più
di 6 ore al giorno.

Spesso si parla di "troppa umanizzazione" del cane: ci
sono dei limiti che la relazione uomo-cane non dovrebbe superare
per essere sana?

Non è un errore in assoluto far dormire il cane sul letto o
consentirgli di mangiare di fianco al proprietario a tavola. E' un
errore se il cane ha SOLO questo tipo di esperienze. Il punto non è
se il cane sale sul divano, il punto è: gli stai facendo vivere uno
stile di vita che è esclusivamente quello di un bambino? Se la
risposta è sì, allora stai sbagliando tutto.

Se dovessi dare un consiglio a chi sta decidendo adesso di
prendere un cane, cosa diresti?

Sicuramente di affrontare subito e con attenzione la questione
razza. Non ci si deve fidare di quello che c'è scritto sui libri o
di quello che dicono gli allevatori, che hanno ovviamente un
conflitto di interessi che li porta a sostenere che tutti i cani
sono per esempio adatti ai bambini. Non è così. Quello che
bisognerebbe andare davvero a valutare è la funzione per cui una
razza è stata creata e le sue tendenze comportamentali. Se prendo
un beagle, cane piccino e tanto carino, in realtà devo sapere che
sto prendendo un cane che corre decine di chilometri al giorno, si
infila nelle tane, lotta con le prede, abbaia, ulula e tutte queste
stesse cose me le farà in casa.

Come si abitua un cane al guinzaglio?
Per non farsi tirare al guinzaglio innanzitutto bisogna usarne uno
lungo in modo che il cane, quando è fuori, possa sentirsi libero e
riesca ad annusare per terra. Se lui tira e io gli vado dietro non
faccio che avvallare questo suo comportamento: è come dirgli "bravo
che tiri!". Devo invece metterlo nelle condizioni di non aver
bisogno di tirare e la formula vincente è: guinzaglio lungo e
quando il cane tira ci si ferma e si cambia direzione.

E a fare i bisogni fuori?
Per fare i bisogni fuori la regola più importante da seguire è far
sporcare il cane più volte fuori che in casa. Ci sono persone che
tengono molte ore il cane in casa per portarlo al limite e farlo
sporcare solo fuori e se trovano una pipì in casa lo puniscono.
Questo non fa che stressare il cane che farà ancora più pipì.
Bisogna, invece, farlo uscire spesso e per molto tempo, soprattutto
all'inizio, in modo che sporchi il più possibile fuori, così da non
essere più motivato a farlo in casa.

Come gli si fa a capire se se sta sbagliando nel
relazionarsi con il proprio cane?

Se si perde la pazienza, se si ha bisogno di alzare la voce, di
punire e obbligare il cane a fare delle cose, allora sì, si sta
sicuramente sbagliando.


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