Come sostenere i familiari dei pazienti terminali

Come aiutare il familiare di un malato senza più speranza di guarigione a fronteggiare l'imminente distacco. Come affrontare la sofferenza che si trasforma in rabbia o i bisogni che insorgono nel momento difficile delle ultime cure.
Il sostegno psicologico ai familiari di un paziente in fase terminale è al centro di uno workshop organizzato all'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar domani dalle 9.30 al Centro di formazione.
Ospite d'eccezione la psicologa e psicoterapeuta Lea Baider, docente di Psicologia medica all'Università di Gerusalemme e, nella medesima città, direttore dell'Unità di Psiconcologia dell'Istituto di Oncologia e radioterapia dell'Hadassah University Hospital. Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello mondiale. L'incontro è promosso dal servizio di Psicologia clinica del Sacro Cuore - coordinato dal dottor Giuseppe Deledda e attivo da due anni - ed è rivolto a psicologi e medici chirurghi. Dopo i saluti del presidente dell'ospedale, fratel Carlo Toninello, la parola passerà al direttore dell'Oncologia Stefania Gori e al presidente de «Il sorriso di Beatrice», Rino Davoli. L'associazione infatti, impegnata in progetti a favore dei malati oncologici e dei familiari, ha supportato l'evento. Il workshop prevede due sessioni, che comprendono sia una parte teorica che una pratica, con esercizi esperienziali e di role-play: i partecipanti assumeranno il ruolo del familiare e del terapista, presentando i diversi casi clinici. Dal 2013 ad oggi, la Psicologia clinica dell'ospedale negrarese ha effettuato 1.800 consulenze, con il coordinamento del dottor Deledda, avvalendosi della professionalità degli psicologi e psicoterapeuti Sara Poli e Matteo Giansante. C.M.

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