Chieti, ‘Università aperta ai terroni’: incalza la polemica su Facebook

Chieti. Una pagina Facebook contro i tantissimi meridionali che frequentano la facoltà di Psicologia dell’università D’Annunzio. Polemica sul social network: pioggia di critiche contro il fondatore del gruppo.

È stato creato solo sabato scorso, ma la pioggia di polemiche è scesa subito fitta contro il fondatore del gruppo “Psicologia a Chieti ancora a numero aperto per accogliere immigrati terroni”. Una pagina su Facebook dalle chiare intenzioni provocatorie che in quattro giorni ha raccolto più avversari che sostenitori. Sono solo 76, infatti, i cosiddetti “mi piace”, mentre in pochi giorni la valanga di critiche si è riversata quasi ininterrottamente. Il motivo è facilmente comprensibile, basta leggere alcuni dei post pubblicati da chi gestisce la pagina (che, secondo una non meglio definita indagine svolta da chi si è scagliato contro la pagina, sarebbe una ragazza di origine veneta): “Com'è bello ostentare orgoglio terrone arricchendo università del nord coi soldi di mamma e papà. Ammettetelo che fuggite dalla vostra terra disagiata”. L’anti-terrone si esprime duramente contro i meridionali e la loro presenza nelle università, tirando in ballo teorie come “la piaga dell'onnipresenza dei terroni negli atenei del centro e del nord”, e sostenendo certe tesi: “Vedete, il vero problema non è la provenienza, anche se è evidente il ruolo del determinismo geografico nella vostra scarsità. Il problema è che vi comportate da terun, schiamazzanti e colorite creature imbarazzanti”. Il tutto condito da video di scolaresche africane rinominati come filmini di festeggiamenti di laureandi leccesi o finte articoli di giornali sulla crisi idrica degli ultimi giorni, rititolati in “Crisi idrica a Chieti: terroni rubano l’acqua”.

I primi a scagliarsi contro il “nordista”, ovviamente, sono stati i tanti studenti dell’ateneo teatino provenienti dal sud, e la faccenda si è trasformata in un anacronistico scontro tra le ‘due italie”: “Sono barese e me ne vanto”, scrive un ragazzo pugliese, “tanti pregi abbiamo noi del sud, già la parola terroni che frequentemente usi ti fa capire quanto noi amiamo la terra, e dalla terra caro tesoro, cresce la vita!”. “Viva i terroni, viva gli immigrati, abbasso i nazisti”, rilancia un altro ragazzo che mischia la questione all’estremismo nazionalista”. A lui il ‘nordista’ ribatte pubblicando una foto scattata ad un muro di Chieti alta, dove con lo spray viene intimato agli immigrati di abbandonare il campus universitario.“Meglio arricchire le università del nord con i nostri soldi del sud”, incalza un altro salentino, “che arricchire l'intera nazione italiana di ignoranza come la vostra! Purtroppo l'unica cosa che non potrete mai comprare con i nostri soldi sono il sapere vivere e il rispettare le persone! E con questa pagina confermate che voi un cuore non c'e l'avete e mai lo avrete! Un saluto e un bacio dal Salento!”. Non solo sterili offese e controffese, ma veri e propri dibattiti sul caso, ovviamente gestiti grettamente dall’amministratore della pagina, che ad un ragazzo molisano risponde così: “Balle, il Molise non esiste. Quello che geograficamente è chiamato Molise è un parcheggio multipiano per abruzzesi”, e dopo una lunga serie di accuse incassate reagisce pubblicando il ‘Va Pensiero-Inno della Padania’, commentando in questo modo: “Basta, state postando troppa robaccia terrona. Devo disinfestare la bacheca”.

Tra chi, quasi plausibilmente, risponde con la stessa moneta ai più truci insulti, e chi tira in ballo la sentenza della Cassazione che stabilisce il titolo di offesa per la parola ‘terrone’ e condanna al risarcimento del danno nei confronti della parte lesa, una folta schiera di abruzzesi scende in campo a difendere i colleghi ‘terroni’. E anche per loro il fondatore del gruppo ha una ‘buona parola’: “Capisco voler aiutare i meno fortunati”, afferma, “ma, abruzzesi, a momenti vi incazzate più voi che questi buzzurri che parlano strani idiomi. Chi vi capisce è bravo”.

Chieti, Abruzzo, Italia, 25 marzo 2013. Hai ragione: “Chi ti capisce è bravo”.

 

Daniele Galli


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