Chieti, esami e lezioni senza date: duemila studenti in rivolta

CHIETI. Ripartenza al buio per oltre duemila studenti di Psicologia. Riprendono questa mattina i corsi universitari dopo la pausa natalizia e gli studenti di Scienze e tecniche psicologiche dell’ateneo d’Annunzio non sanno ancora né le date degli esami né il calendario delle lezioni. E se è vero che ritardi nell’organizzazione interna a Psicologia pare ci siano sempre stati, questa volta, però, si è raggiunto il culmine. Tanto che gli studenti hanno deciso di lanciare una petizione all’indirizzo del responsabile della facoltà, il professor Luca Tommasi. In pochi giorni alla petizione messa in rete hanno aderito già 250 universitari. La richiesta dei sottoscrittori è di “essere trattati allo stesso modo delle altre facoltà”, si legge, “desideriamo le date gli appelli nello stesso giorno in cui escono gli altri!”.

Imbufaliti, gli studenti riassumono sulla petizione in tre punti i motivi della loro protesta: «Godere di un tempo adeguato per una buona preparazione all'esame e riuscire a sostenere con successo due esami per ogni appello; evitare le sovrapposizioni degli esami decidendo appunto noi quale è meglio conseguire tra i possibili due; poter organizzare in anticipo un possibile piano preparatorio degli esami da conseguire». Senza contare che ci sono studenti fuori sede che vengono a Chieti solo per sostenere gli esami (visto che i corsi non hanno la frequenza obbligatoria) e per questo motivo hanno bisogno di qualche giorno in più per organizzare il trasferimento in città per venire a rispondere all’appello.

«Voglio sapere le date per organizzarmi con lo studio e gli spostamenti con il treno per venire a Chieti da Foggia: non posso fare il biglietto la mattina stessa!», dice una studentessa pugliese. «Sono fuorisede e devo organizzarmi per poter sostenere gli esami e poter prenotare alloggi», aggiunge una collega con lo stesso problema. E c’è anche chi deve organizzare il proprio tempo tra lavoro e studio e ha quindi bisogno di conoscere le date degli appelli con largo anticipo. Prima di arrivare alla petizione on line, gli studenti hanno provato in ogni modo a relazionarsi con docenti ed uffici universitari. Hanno chiamato ai diversi numeri di telefono della Segreteria studenti, che però sono rimasti tutti muti e hanno inviato mail anche al professor Tommasi. Ma non ci sono state risposte. Almeno fino a ieri, quando i ragazzi via internet si rimbalzavano le domande sulle date degli esami. Sulla pagina facebook della facoltà è stato un rincorrersi di lamentele. A un certo punto qualcuno dice che sono usciti gli appelli di Psicobiologia, ma poi, quasi un beffa, pare che anche questi appelli on line non siano più rintracciabili. In più anche il sito dell’università sembra andare in tilt: «Ragazzi scusate ma non riesco ad aprire il sito dell'università per vedere gli appelli, è solo un mio problema o è collettivo?», chiede uno degli studenti e in tanti rispondono che il problema è generale. Insomma, il caos. Qualcuno suggerisce con ironia ai prof il 18 per tutti i prossimi esami, vista le difficoltà imposte ai ragazzi. Il rischio, per molti, è anche quello di andare fuori corso.

E dire che con il nuovo sistema di finanziamento pubblico degli atenei, buona parte dei fondi vengono proprio assegnati sul numero degli studenti fuori corso: più

è basso, più c’è la possibilità di ottenere fondi pubblici. Tra le strategie dell’ateneo teatino-pescarese, infatti, c’era proprio quella di fornire servizi adeguati per venire incontro alle esigenze degli studenti in modo da evitare al massimo il rischio di finire fuori corso. Ma non è così.

Leave a Reply