CHI E’ E COSA FA LO PSICOLOGO

Chi è lo Psicologo:
L’art.1 della Legge n°56 del 18 febbraio 1989 (Ordinamento della Professione di Psicologo), definisce che: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.
Requisiti per l’esercizio dell’attività di Psicologo:
Per esercitare la professione di Psicologo è necessario aver conseguito l’Abilitazione in Psicologia mediante l’Esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito Albo Professionale Regionale. Sono ammessi all’esame di Stato i Laureati in Psicologia che siano in possesso di adeguata documentazione attestante l’effettuazione di un tirocinio pratico secondo modalità stabilite con decreto del Ministro della Pubblica Istruzione…”.
Una prima importante modifica a tale disciplina è stata apportata dal D.P.R. 328 del 5 Giugno 2001, che ha suddiviso l’Albo degli Psicologi in due distinte sezioni. La sezione A riservata a Laureati Quinquennali e ai Laureati con Laurea Specialistica che, dopo il superamento dell’Esame di Stato, possono svolgere a pieno titolo le attività professionali riservate dalla legge allo Psicologo e la sezione B, che comprende laureati triennali che hanno superato il relativo esame di stato.

Che differenza c’è tra lo Psicologo e altre professioni affini?
Facciamo un po’ di chiarezza tra alcuni termini che, spesso, erroneamente, vengono usati in maniera interscambiabile:

  • Lo Psicologo è un professionista che, dopo la Laurea in Psicologia, ha superato l’Esame di Stato e si è iscritto all’Albo Professionale della sua Regione, per poter esercitare la professione. Se non ha l’iscrizione all’Albo, è come un laureato in altra disciplina, ad esempio in Legge, che può insegnare o fare altro, ma non è avvocato. Quindi il mestiere di Psicologo non si improvvisa, ma è frutto di un percorso di studi formativo e impegnativo. Lo Psicologo può fare diagnosi, valutazioni, interventi di prevenzione, ma non “cura”. Non utilizza farmaci come metodologia di lavoro.
  • Lo Psicoterapeuta è un professionista che, dopo la Laurea in Psicologia o Medicina, ha proseguito il percorso di formazione (ossia ha frequentato una Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia), di cui l’Ordine ha riconosciuto la validità iscrivendolo all’Elenco degli Psicoterapeuti. E’ colui che “cura”, che lavora per eliminare il sintomo, la patologia, il disagio e aiutare la persona a tornare ad una condizione di benessere, magari migliore di quello precedente. Non utilizza farmaci per lavorare con le persone, benchè possa prevedere la combinazione di psicoterapia e psicofarmacologia.
  • Lo Psichiatra, invece, è una persona laureata in medicina che ha ottenuto la specializzazione in psichiatria; ha competenze diverse dallo psicologo.
    La differenza sostanziale tra psicologo/psicoterapeuta e psichiatra risiede nel modo di vedere la persona e nell’approccio utilizzato; mentre i primi due guardano la persona nel suo insieme, evitando di concentrarsi solo sul disturbo, lo psichiatra focalizza la sua attenzione sul sintomo cercando di risolvere solo quello, esattamente come fa il medico.
  • Il Neurologo. Anche il neurologo è obbligatoriamente laureato in medicina e chirurgia, e la sua successiva specializzazione è in neurologia. Come medico può sostenere un corso quadriennale in psicoterapia ed ottenerne l’autorizzazione, altrimenti, nonostante la specializzazione in neurologia, NON è abilitato all’esercizio della psicoterapia. Il neurologo si dedica a quelle disfunzioni dove è compromesso il funzionamento del sistema nervoso o in quelle situazioni di abnorme sviluppo neurologico o di evoluzione patologica. E’ dunque un professionista che interviene sul versante prettamente organico del sistema nervoso, correggendone i difetti o favorendo il ripristino funzionale. Appare evidente come questa sia la figura meno indicata per l’accoglienza e la comprensione di disagi psicologici e non sia in grado, nè possa, emettere diagnosi psicologica. Le modalità di trattamento del neurologo sono farmacologiche e chirurgiche (neurochirurgia).
  • Il Counselor  può essere definita come quella figura esperta nella relazione d’aiuto. Non può lavorare in un contesto psicopatologico ma esclusivamente al servizio della normalità dell’individuo, per aiutarlo ad miglior uso delle risorse personali e ambientali al fine di raggiungere e mantenere il benessere.

L’assenza di una cultura psicologica in Italia ha fatto nascere molti luoghi comuni riguardo la definizione di psicologo, che spesso viene visto come il dottore dei “pazzi”.

Se una persona va dallo Psicologo innanzitutto vuol dire che ha una capacità di analisi della propria situazione migliore di chi ritiene di non averne bisogno pur attraversando una crisi protratta o cronica: è una persona che riconosce un problema e vuole tentare di risolverlo, scegliendo una delle risorse e gli strumenti sociali più adatti a tale scopo.

Ma se lo psicologo non è il “medico dei pazzi” quando va interpellato?

Le aree di intervento dello psicologo sono varie, ecco alcuni esempi:
- per difficoltà nello sviluppo dei bambini e ragazzi;
- per difficoltà genitoriali nell’educazione dei figli;
- in scelte in cui ci si sente confusi (es. scelte scolastiche, lavorative, di coppia, amicali, di matrimonio, di maternità/paternità o pensieri di aborto, di suicidio, di fuga, ecc.)
- per problemi di coppia;
- per prendere decisioni importanti in particolari momenti della vita o in situazioni di crisi e di sofferenza protratta;
- in casi di disagio psicologico o di disturbi fisici legati a stati mentali (somatizzazioni), per capire di che disturbo si tratta e per cercare una soluzione adeguata;
- per rielaborare esperienze traumatiche (incidenti, operazioni, lutti, disastri vissuti direttamente o indirettamente, ecc.).
Altri esempi di possibile ricorso ad uno Psicologo (in questi casi esperto nei settori specifici di intervento), in situazioni in cui non sempre si parte da uno stato di malessere, ma in cui la scienza psicologica e le sue applicazioni possono migliorare le prestazioni e le possibilità di successo, sono:
- per migliorare l’apprendimento scolastico (psicologia dell’apprendimento e della memoria);
- per gestire lo stress lavorativo, per migliorare la resa sul lavoro e per progettare servizi di successo;
- per completare la preparazione fisica e tecnica in uno sport (psicologia dello sport).

Queste sono tutte situazioni, quindi, che rientrano nella normalità di ognuno di noi.

Leave a Reply