Una professione importante, che negli anni é stata ingiustamente messa da parte dal settore pubblico. Eppure gli psicologi continuano a fare il loro lavoro di “sostegno sociale” anche a Catania. E nonostante la crisi, e le difficoltà a volte anche gravi, la professione resiste negli studi privati, grazie al passaparola dei pazienti.
Nel corso del convegno “Psicologia, “Mission” per il Benessere, Analisi e proposte per investire nel futuro”, organizzato stamattina da Fp CGIL e dal Coordinamento degli Psicologi della Regione Sicilia, addetti ai lavori e sindacalisti hanno tracciato l’identikit aggiornato dei custodi della psiche, spesso alle prese con la concorrenza di nuove figure legate al benessere della persona e dei lavoratori, come i coach e i counselors.
Alla giornata di lavoro hanno partecipato Gaetano Agliozzo, segretario generale area metropolitana FP-CGIL Catania, Maria Concetta Cannella, responsabile Unità Operativa Complessa di Psicologia ASP Catania, Nunzio Cosentino, dirigente Sindacale CGIL, psicologo C.C. Catania “Piazza Lanza”, docente Università degli Studi di Messina, Lucia De Luca, psicologa Servizio di Psicologia ASP Catania, RSA CGIL, Santo Di Nuovo dell’Università degli Studi di Catania, Giuseppe Greco , psicologo, coordinatore consulta regionale alla Sanità, Francesco Guarnieri . psicologo USSM Catania, Orazio Licciardello, Università degli Studi di Catania, Maria Pia Mazzotta, psicologa UEPE Catania, Giovanni Parisi, psicologo, coordinatore psicologi CGIL, Caterina Vaccari, psicologa C.C. Bicocca Catania, Angelo Villari, segretario Generale CGIL Catania. Assente, anche se invitato, l’assessore regionale alla Sanità, Borsellino e il presidente dell’Ordine degli psicologi, Bozzaro.
“L’appello della FP CGIL é chiaro: é arrivato il momento di rilanciare la figura della psicologo all’ interno del settore pubblico, anche in vista delle nuove dotazioni organiche previste dalla Regione Sicilia -dice Agliozzo- Oggi ci sono pochissime unità nelle carceri, minorili compresi. A Catania, al momento ci sono solo due professionisti attivi a Bicocca e quattro a piazza Lanza”.
Gli psicologi che coprono i posti nei consultori e nei dipartimenti di salute mentale catanesi sono appena 25. Eppure gli sbocchi professionali per i settemila professionisti siciliani potrebbero addirittura triplicare se solo il loro ruolo venisse inquadrato come dovuto, anche in direzione preventiva.
“Alcuni studi di settore realizzati all’estero dipingono un quadro medico sociale possibile, dove un lavoro organizzato degli psicologi riduce la pressione del Pil sulla sanità – aggiunge Giovanni Parisi – Esiste un grosso problema legato anche alle attività nel settore privato, ossia in comunità, o in accompagnamenti di tipo oncologico, dove gli psicologi sono decisamente sottopagati. La disparità risiede giá alla base, nell’entitá degli appalti”. Il coordinamento degli psicologi sta lavorando per creare una rete in tutta la Sicilia. Obiettivo numero uno, ancora una volta, fare pressing sulla Regione per chiedere contratti ambulatoriali in assenza di concorsi.