Autunno: cambio d’umore

(foto archivio)
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In questi ultimi giorni il tempo non ha fatto molti capricci, ma nell’aria comincia già a sentirsi l’arrivo dell’autunno. Ci sono state queste prime settimane di settembre dove ci è sembrato per un attimo di ritrovarci ancora fermi col calendario, anche se in maniera quasi naturale stiamo forse cercando di rispolverare gli ombrelli chiusi ormai da tempo e di recuperare qualche giubbino che avevamo conservato con l’ultimo “cambio stagione”.

Non possiamo parlare ancora di vero e proprio cambiamento climatico, ma pare che ci sia qualcosa che a tratti pare cambiare più velocemente del tempo:  il nostro umore. Basta una giornata cupa e ventosa per trasformarsi in tristezza, irritabilità, apatia e quant’altro si è capaci di sperimentare, mentre un sole alto è come se tenesse ancor più su il nostro umore.

A chi non è mai capitato infatti di sentirsi giù di morale, stanco e spossato più del solito in una giornata di pioggia e grigiore? “Oggi mi sento strano, sarà il tempo”, “questo vento mi fa venire il mal di testa”….frasi tipiche che collegano il nostro stato d’animo al clima e tutto ciò non è una semplice coincidenza o una leggenda senza spiegazioni. Perché tutto ciò ha un nome specifico, una ben precisa definizione: è la meteoropatia o malattia del tempo.

Il dizionario la definisce così: insieme di disturbi psichici e neurovegetativi conseguenti a determinate condizioni e variazioni meteorologiche. In effetti la meteoropatia è un disturbo legato a improvvisi cambiamenti climatici i quali influenzano in modo determinante la sfera psicologica e fisica di un individuo. Il termine deriva dal greco "meteoros" = alta nell’aria e "pathos" = malattia, il meteoropatico soffre al variare delle condizioni climatiche, è una persona particolarmente ansiosa, sensibile e poco adattabile a nuovi eventi.

In questi soggetti, l’organismo sembra non sopportare ogni tipo di perturbazione (venti, variazione della pressione atmosferica, pioggia, umidità e cielo annuvolato).  Più che di disturbo si può ad ogni modo parlare di condizione meteoropatica, di una ipersensibilità ai cambiamenti climatici, che si manifesta con patologie a carico dell’apparato nervoso, delle ossa, sull’umore, sulla pressione e sulle cefalee. Ogni meteoropatico ha il suo tallone d’Achille e la sua  fortezza. C’è chi soffre con il vento, chi si sente meglio con la pioggia, ipertesi a cui la pressione si regolarizza con il freddo pungente, depressi che diventano ansiosi con il caldo, persone che soffrono di dolori articolari che soffrono durante l’avvicinarsi dei temporali e cosi via. In genere, comunque, i principali sintomi della meteoropatia sono mal di testa, deflessione del tono dell’umore (depressione), ipotensione, affaticabilità, difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, insonnia. Inoltre, per molti è solo un malessere passeggero. Per altri è invece una vera e propria sindrome che si traduce in mal di testa, irritabilità, depressione, insonnia, disturbi influenzali, tachicardia, stanchezza e dolori alle ossa. (fonte: internet)

In definitiva, la “sindrome meteoropatica” si manifesta ogni volta che cambia il tempo, in genere quando piove, c’è vento o il caldo è particolarmente afoso. E, in generale, ad ogni cambio di stagione. Un profondo disagio segna il cambiamento del tempo e del clima, causando una serie di  disturbi psichici e neurovegetativi. A farne le spese, insomma, sono corpo e spirito.

Non sarà un sollievo, ma di certo poter dare un nome a quei sintomi che spesso sembrano delle malattie immaginarie non ci aiuterà magari a rasserenarci, ma quantomeno ci fa sapere che “non siamo soli” dato che 3 italiani su 10 ne continuano a sperimentare l’effetto.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri 
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

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