Alzi la mano chi non ha mai sognato di avere 15 minuti di celebrità. Già sul finire degli anni ‘70 l’artista Andy Warhol sembrava predire il futuro di questa nostra società odierna in cui la maggior parte delle persone aspira ad essere ricordata per le sue abilità, per il suo talento o semplicemente per la sua faccia.
E mentre c’è chi riesce a varcare la soglia della notorietà e apparire anche per brevissimo tempo su uno schermo televisivo, c’è chi dall’altro lato rimane da questi affascinato, attratto e persino ossessionato. Così si finisce col seguire i Vip preferiti su instagram, su twitter, su facebook; con l’attendere in anteprima mondiale le foto delle nozze dell’anno, la nascita royal; con l’immedesimarsi nelle loro vicissitudini e nello sperare che la loro fama non finisca mai (manco se fossero dei parenti lontani dai quali un giorno erediteremo una fortuna).
Ma chi sono i Vip? E come mai hanno questo fascino magnetico su parecchia gente? Le "Very important person" sono quelle persone che sono chiamate così per il loro esagerato numero di comparse televisive e per l’elevata presenza su riviste di gossip, quelle che esibiscono liberamente la loro vita privata e si lasciano “spiare” tranquillamente. Sono quelle che, indifferentemente se appartengono allo spettacolo o alla politica, hanno capito che il nostro cervello ha imparato che quanto più spesso vediamo una persona, tanto più tendiamo ad attribuirgli qualità positive.
Questo effetto, noto come “esposizione semplice”, è stato evidenziato dallo psicologo Robert Zajonc. Sembra quindi che dietro la passione per i Vip ci sia anche un motivo più semplice: forse tutto questo accade per effetto della “familiarità” che abbiamo con loro. A forza di vedere il loro volto dappertutto, si finisce per apprezzarlo. Divengono per noi degli alter ego, nei quali direzioniamo le infinite nostre parti, soprattutto quelle che non riusciamo o non possiamo vivere nella nostra esistenza. L'interesse che proviamo per loro, è l'interesse che nutriamo per quelle parti di noi che riconosciamo in loro, e che in qualche modo ci rappresentano (cfr. web).
Questo spiega probabilmente il come mai sembra che non sia facile distanziarsi da modelli così forti e, allo stesso tempo, spesso così lontani. I vip "hanno i soldi", una vita fuori dagli schemi e possono permettersi relazioni nuove ogni settimana. Il loro appare un mondo dorato a cui attingere per i propri sogni e per la quotidianità che a volte riteniamo troppo "normale". In qualche modo, attraverso le loro storie, tra applausi e vestiti intriganti, sogniamo una sorta di gioco magico che spesso ci impedisce di apprezzare quanto abbiamo già, o che magari non ci consente di comprendere come potremmo cambiare in meglio la nostra vita (cfr. personaldreamer.com).
Ma ciò che è un bene per le celebrità, ovvero il mostrarsi quanto più possibile, può essere considerato un bene anche per i comuni mortali (confrontarsi sempre più spesso con l’immagine dei Vip)?. Non perdiamo di vista il labile confine che potrebbe esserci tra ammirazione e scoraggiamento. La mania per i personaggi famosi potrebbe, infatti, avere effetti deleteri sulla capacità di intrattenere relazioni con gli altri e di considerare se stessi come persone degne di interesse.
E allora sì al gossip, sì al fascino dei personaggi famosi, ma non cediamo al mito della “perfezione irraggiungibile”.
Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it