Atleti in vacanza

Anche l’atleta, come tutti gli esseri umani del resto, se ne va in vacanza.

Dobbiamo fare la dovuta premessa: a seconda della disciplina sportiva il periodo in cui ciò avviene è in momenti differenti dell’anno. Per convenzione consideriamo quello che per la maggioranza delle persone è il periodo di vacanza: questo!

Cosa può fare uno sportivo durante il periodo dell’anno?

Rilassarsi è la risposta migliore: ogni atleta ha bisogno di un periodo di tempo in cui rigenererarsi e resettare se stesso, è indispensabile ed è anche utile per chiudere una stagione e ripresentarsi a nuovo in quella successiva. Va però detto che, per quanto assurdo, il periodo “vacanziero” si presta molto bene per quanto riguarda la preparazione mentale: poichè l’atleta “stacca” è più facile focalizzare le sue risorse sugli aspetti psicologici dello sport, è più facile fare bilanci e fissare nuovi obiettivi, trovare nuove soluzioni, creare automatismi utili, lavorare sugli aspetti emotivi, etc.

Ecco i miei consigli per sfruttare al meglio questo periodo:

- Rilassatevi: come già illustrato sopra, è indispensabile svuotarsi di tutto quello che è accaduto durante la stagione: sia che si sia trattata di una grande annata sia che le cose non sia andate bene. Questo perchè se tutto è andato bene (e vogliamo fare altrettanto in futuro) è necessario ricaricarsi di motivazioni che non possono generarsi quando siamo troppo focalizzati sulle medaglie vinte in passato. Se invece tutto è andato male, allora a maggior ragione ci dobbiamo svuotare di tutte le sensazioni negative e i fantasmi che rischiano di compromettere le prestazioni future.

Godetevi soprattutto la famiglia, non fate piani, mollate cellulare e mail, tornate ad uno stile “alla giornata”. Fatto questo…

- Pianificate gli obiettivi! Solo quando sarete diventati una pagina bianca allora potrete riconsiderare quanto è avvenuto durante l’anno e pianificare gli obiettivi sportivi futuri. Dovete farlo quando non siete più caldi o “scaldabili” dai ricordi positivi e negativi vissuti. Stabilire degli obiettivi prestazionali è indispensabile per avere continuità durante l’anno, per monitorare se stessi, per mantenersi motivati fissando scopi che ci piacciono e vogliamo rispettare.

- Fate esercizi per creare automatismi. Consiste nel crearsi delle routine da utilizzare nelle fasi di gara. Si tratta di azioni che racchiudono delle forme di “richiamo” della propria attenzione: effettuandole è come se dicessimo alla nostra testa: “Ehi, sai come voglio che ti comporti in questa situazione, fallo”. Ne abbiamo già parlato in precedenza: sono soggettive e vanno individuate all’atto pratico. Quello che però è comune per tutti è il tempo per farle diventare automatiche. Come tutte le cose che iniziamo e vogliamo far diventare meccanismi consolidati è necessario un tempo tecnico per apprenderle a livello viscerale: di norma è stabilito in 30 giorni, abituandosi di giorno in giorno. Prendetevi una mezz’ora e simulate il momento sportivo con abbinato il gesto che ritenete possa darvi un “scossa”. Abituatevi a farlo ogni giorno (per questo le vacanze sono il terreno ideale per questo genere di attività).

- Per ultimo vi consiglio di guardare le Paralimpiadi a partire dal 29 agosto, su Sky ci sarà copertura totale, mentre in chiaro sarà possibile seguire gli eventi in diretta su Raisport 1. Un evento del genere merita di essere seguito con grande interesse e viva curiosità. Forse osservando l’impegno e il valore tecnico degli atleti in gara sarà possibile capire cosa possiamo tirare fuori noi stessi nella nostra prossima gara.

Dott. Mauro Lucchetta – Psicologo dello Sport
Per domande o dubbi: mauro.lucchetta@psicologiafly.com
oppure visitate il sito: www.psicologiafly.com

 

 

 

 

 

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25 giugno – Quando lo sport chiede troppo: il burb out

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25 marzo – Come funziona la testa del campione?

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11 marzo – Prima di visualizzare: osservare!

5 marzo – Il dialogo interiore

27 febbraio – Introduzione alla psicologia dello sport

 

 

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