Arte, letteratura, psicologia: 3 libri da portarsi in valigia per …


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(Credits: Benvenuti/Ansa)

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@fmbattaglia

Tre giorni, forse quattro. Uno dei pochi ponti del 2012 si avvicina. In vista di un weekend un po’ più lungo del solito (che andrà – se va bene – dal 28 aprile all’1 maggio), proviamo a segnalare tre libri rapidi da portare in valigia. Nessuno dei tre è un bestseller, d’accordo. Per quelli, basta dare un occhio alla classifica dei libri più venduti. Orientiamoci piuttosto su tre saggetti di forte presa e sicuro interesse, arrivati da poco in libreria.

Il primo è a firma di una delle storiche coppie della narrativa italiana del Novecento, Fruttero Lucentini. Il titolo è I nottambuli, da poco ristampato da Avagliano. È una  scapigliata carrellata dei “rari paladini dell’intelligenza e della bellezza”, da Erodoto e Beckett, da Aristofane a Fellini, passando per Calvino e Simenon. Come scrive nell’introduzione Domenico Scarpa, il libro è in realtà “un poliziesco letterario, dove i due autori-detective indagano (risolvendoli) su ‘casi’ che non riguardano delitti o sparizioni di persone bensì nodi ingarbugliatissimi di quelle che tecnicamente vengono definite ‘letterature comparate”‘.

Secondo titolo, decisamente più analitico: Pensieri perversi, a cura di Antonino Bucca e Nunziante Rosania è edito da Le Lettere. Il tema è ghiotto, la gelosia. Nel corso degli ultimi secoli è stata spiegata in modo diverso e frastagliato. Il saggio non arriva a 200 pagine, ma offre una panoramica sulla psicopatologia di un sentimento che rischia di tracimare nella follia (qui, un estratto del libro).

Ultimo, ma non da ultimo, un titolo sfizioso, Se vedo…capisco! Sguardi sull’arte contemporanea italiana, a cura di Francesco Pellegrino e pubblicato nella collana Natyvi Contemporanea. Scritto da dieci giovani storici dell’arte contemporanea, prova a rispondere a domande difficili. Qualche esempio: possibile avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea? Oppure: quali sono gli artisti contemporanei più adatti all’esperienza di un bambino? E ancora: qual è l’approccio migliore per inserire l’arte contemporanea nell’immaginario collettivo? Gli interrogativi non sono inediti, è vero. Le risposte, in molti casi, meritano attenzione. Buon viaggio e, nel caso, buona lettura.

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