Arte di Donna : salute, psicologia e bellezza protagoniste a Sant …






Sabato 28 Marzo, alle 10:30, nell’aula magna della scuola media “Gemelli”, si terrà il seminario “Menopausa e dintorni”, promosso dal Comune di Sant’Agnello e dall’Assessorato e Commissione delle Pari Opportunità. Durante l’evento, a cui la cittadinanza è invitata a partecipare, saranno trattate  tutte le svariate implicazioni relative alla menopausa:  tematiche salutistiche, argomentazioni psicologiche e aspetti legati all’attività fisica e alla nutrizione.

In occasione del seminario è stata anche organizzato, presso l’edificio comunale di Sant’Agnello, un percorso espositivo visitabile da oggi, 24 Marzo, fino alla fine del mese. Si tratta della Mostra Arte di Donna , in cui tre pittrici locali  presentano opere inerenti al tema della femminilità: artiste donne che, con sensibilità e originalità,  interpretano il variegato, complesso e affascinante universo femminile.

La giovanissima Benedetta D’Antuono, appena diciannovenne,  nei suoi dipinti comunica un’intensa emotività, che trae origine dal suo   vissuto  e che si alimenta anche nella sfera più celata dell’inconscio.

L’artista propone un linguaggio di chiara ispirazione klimtiana – come si evince dai raffinati, sinuosi  motivi decorativi –  e trova un forte riscontro anche nell’opera di Van Gogh, ravvisabile nelle pennellate spiraliformi  dal dinamico andamento vorticoso. Ne deriva uno stile suggestivo, quasi fiabesco, dove l’incontro tra la densità materica dei colori pastosi e dei contorni ben definiti con la sfuggevolezza vibrante dei tocchi di pennello, rapidi, ondulati e avvolgenti, crea un singolare effetto di contrasto, che conferisce fascino all’opera.

Tra i dipinti presenti alla Mostra, segnalo “Aurora”, in cui  la pittrice propone l’immagine delicata e raffinata di una donna dormiente, chiara allusione alla nota fiaba, una donna che rappresenta l’io femminile che attende l’arrivo salvifico, una donna che cerca aiuto e conforto per alleggerire le sue pene e i suoi tormenti. Emerge qui la fragilità, il desiderio di protezione, che è proprio dell’animo femminile, ma nello stesso tempo si avverte la consapevolezza della forza e dell’intraprendenza della donna, che sa quanto sia fondamentale aiutarsi anche da sé, aprendo un varco nei fitti rovi  che la imprigionano nel sortilegio del lungo sonno.

Gelsomina De Maio, pittrice ed insegnante di Discipline Pittoriche  presso il Liceo Artistico “F. Grandi” di Sorrento, esalta il ruolo fortemente comunicativo dell’atto del dipingere, riferendosi, in particolare, all’aspetto più inconscio  della sfera umana, con evidente ispirazione al linguaggio surrealista.

Nella sua opera si percepisce un suggestivo effetto di sospensione spazio-temporale, dove figure credibili e ben definite dialogano con elementi fantasiosi ed irreali, creando così immagini che sembrano  proiezioni oniriche dal forte potere evocativo.

Un motivo ricorrente nei suoi dipinti si può scorgere nell’accurata attenzione ai dettagli legati al mondo della moda: le elaborate acconciature, gli indumenti ricchi di decorazioni e le stoffe ben definite nei particolari  rivelano le competenze della pittrice, che fino al 2004 ha insegnato anche Progettazione in  Tessuto, Moda e Costume.

Le opere più recenti presentano, inoltre, una ricerca più orientata verso una sperimentazione di sapore materico, ravvisabile nei tagli o  anche nelle bruciature di frammenti di tela. Gli spazi vuoti così ricavati vengono poi ricomposti attraverso l’inserimento di una trama di fili di spago, che simulano così una lacerazione. La tela diventa una tabula rasa dove proiettare esperimenti tattili, collage, applicazioni materiche, con chiaro riferimento alle correnti dell’Informale italiano.

Tra le opere esposte, “Viaggio nel pensiero” comunica la capacità, tutta femminile, di immergersi nel flusso di un intenso pensiero, veloce, invasivo, a volte dispersivo e fuorviante, quasi sfuggevole, altre concreto e disarmante. Il volto di donna raffigurato si perde nelle fantasie delle forme zoomorfe e dei decori geometrici della scena, alludendo così al bisogno di  inventare realtà altre per trarre nuova linfa dal potere dell’immaginazione.

La terza pittrice,  Orsola Tramontano, come abbiamo già avuto modo di verificare nella sua recente esposizione presso la palestra Open Club (leggi l’articolo cliccando qui),  attraverso un linguaggio che guarda alla Pop Art americana e al Surrealismo, propone un’opera caratterizzata da un’accentuata bidimensionalità, priva quindi di effetti prospettici e chiaroscurali e per questo estremamente decorativa. Le immagini traggono grande caratterizzazione dall’uso di un’intensa, accesa cromia mentre  l’assenza della linea di contorno conferisce ai colori una più accentuata valenza formale.

In questo percorso espositivo, oltre alle tele con volti di donna in bianco e nero, realizzati con la tecnica del fotoritocco, potremmo ammirare  l’opera “La caverna di Platone”, realizzata appositamente per la Mostra.

Il dipinto presenta uno sfondo  nero in cui s’intravedono graffiti grigi e, in primo piano, la scena è occupata da una siluette di donna. La figura, che  allude chiaramente all’universo femminile, è rappresentata seduta, come in atteggiamento riflessivo. Davanti a lei, un’apertura circolare da cui si vede un paesaggio marino rompe l’oscurità e nella vivace luminosità dei colori viene segnalata la possibilità di uscire allo scoperto, in una realtà altra, più veritiera ed appagante. Il riferimento, come suggerisce il titolo dell’opera, al mito platonico della caverna è dunque un invito  a superare tutto ciò che è chiusura, impedimento. La donna non deve restare ancorata nell’oscurità, ma deve reagire con coraggio e intraprendenza e andare oltre, in una nuova direzione.

Anche se con scelte e linguaggi diversi, riferibili alle originali e personali tendenze interpretative, le tre pittrici sono accomunate  dal concepire la donna come emblema di un io primordiale forte, deciso, autonomo, in grado di superare le molteplici difficoltà che si presentano nel tumultuoso cammino della vita.

 Marielena Castellano

 

Commenti

comments

Leave a Reply