Ansia: se l’emozione è troppo forte

Con la consulenza del professor ROBERTO BRUGNOLI, ricercatore di Psichiatria all’Università di Roma La Sapienza, II Facoltà

Un ansioso sa di esserlo. Si rende conto che la sua vita è limitata dalla sua eterna preoccupazione, dal suo stare sempre in allarme. Si rende conto di mettere in atto strategie autolimitanti, come rimanere chiuso in casa,o dover compiere rituali ossessivo compulsivi. Ci sono poi anche dei campanelli d’allarme fisici dell’attacco d’ansia: ci si sente arrossire esageratamente, viene immediatamente voglia di dover correre in bagno a urinare, la bocca si secca e le mani iniziano a sudare. E poi il cuore accelera il battito. La gola si stringe quasi ci impedisse di respirare.

Normale o patologica?

Normale

L’ansia quando è normale va e viene. Compare in certe situazioni delicate che destano preoccupazione. Ma nel momento in cui il motivo che ci dà ansia finisce, anche questo stato emotivo di agitazione s’interrompe. Per esempio: se sono in ansia perché un figlio è uscito la sera, quando rincasa mi rassereno e mi addormento.

Patologica

È quella gratuita, spropositata rispetto all’evento, inaspettata ma soprattutto paralizzante. Per esempio: il figlio uscito in discoteca torna a casa e io continuo a sentirmi agitata. Tutti parliamo generalmente di ansia, ma è sbagliato. Perché i disturbi di ansia sono diversi, hanno diverse conseguenze e quindi diverse terapie.

Leave a Reply