Ansia e depressione Gli italiani tendono a sminuire i sintomi




Molta inquietudine, malesseri fisici e psicologici sottovalutati, poche persone che vanno in cerca di un aiuto efficace. Così sono gli italiani secondo una recente ricerca sul disagio psichico,...

      Molta inquietudine, malesseri fisici e psicologici sottovalutati, poche persone che vanno in cerca di un aiuto efficace. Così sono gli italiani secondo una recente ricerca sul disagio psichico, condotta dalla società Sinopia in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dinamica e clinica dell’Università Sapienza di Roma.

      Ansia, depressione, mal di testa, insonnia, colite interessano più del 60 per cento degli italiani, come anche le difficoltà di vita inerenti salute, lavoro e relazioni familiari. Due tipi di disagio, quello fisico e psicologico, coincidono nell’83 per cento dei casi. Nonostante una così ampia diffusione di malessere, si scopre una forte resistenza degli italiani a prendersene cura. Chiede aiuto infatti solo il 41 per cento di chi ne ha realmente bisogno. Difficoltà a esporsi, paura di stigma sociale, incapacità di trovare l’aiuto necessario, inconsapevolezza della relazione tra eventi di vita e malattia sono tra i motivi principali.

      Inoltre la tendenza è interpretare il disagio prettamente in termini fisici, ignorando quelli emotivi. Oggi buona parte del malessere psichico si riversa negli ambulatori di medicina generale ed è sostanzialmente il medico di base che se ne occupa.

      D’altra parte i servizi pubblici di assistenza psicologica risultano insufficienti e solo il 36 per cento degli italiani che li ha frequentati se ne dichiara soddisfatto. Psicologi e psicoterapeuti sono consultati appena nel 19 per cento dei casi. È poi preoccupante l’atteggiamento rispetto al disagio dei giovanissimi (18-24 anni). Questa fascia di età, delicata e critica dal punto di vista evolutivo, durante la quale più frequentemente si manifestano i primi disturbi e sarebbe più utile intervenire, risulta totalmente incapace di esprimere le proprie difficoltà e di chiedere sostegno.

      Comunque gli italiani per il 90% sono favorevoli alla presenza di uno “psicologo di base” negli studi medici: così molti preconcetti e paure scompaiono. Tra l’altro, come alcuni esperimenti confermano, la doppia presenza medico-psicologo non solo si rivela più efficace a livello terapeutico ma fa anche risparmiare sulla spesa farmaceutica e diagnostica.

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