Anno nuovo, vita nuova. La psicologia dei buoni propositi

Anno nuovo, vita nuova. La psicologia dei buoni propositi

Categoria: In-formaMentis

01/01/2015

Giunge la fine dell'anno ed inevitabilmente ognuno di noi stila la lista dei buoni propositi per l'anno venturo. Una sorta di vademecum di piccoli o grandi cambiamenti che ognuno si ripromette di portare a termine nel corso del nuovo anno.

 

La fine dell'anno è vissuta da molte persone come un modo per chiudere con il passato, bello o brutto che sia stato, e per aprirsi in modo rinnovato al nuovo anno. Per molti, infatti, il nuovo anno viene vissuto come un momento di svolta: si chiude un capitolo della vita per cominciarne uno nuovo, più bello e produttivo. È come se ognuno di noi stilasse una propria lista di buoni propositi da metter in pratica nell'anno che verrà. I più comuni sono: dimagrire, trovare lavoro, rimettere le cose a posto con il partner, finire gli esami all'università, ecc… Nel momento in cui li formuliamo, questi propositi sembrano ottime idee, e, con un po' di impegno, persino a portata di mano. Tuttavia nei fatti non riusciamo a portare a termine nessuno dei propositi citati sopra, nel migliore dei casi solo uno. Il problema sta nel fatto che molti di questi obiettivi sono troppo ampi o troppo difficili da mantenere. E' facile, in questi casi, fallire o procrastinare, favorendo così la percezione di non essere stati all'altezza del compito, con una ricaduta negativa sull'autostima.

 

Detto in altri termini, il problema è che spesso ci poniamo degli obiettivi estremamente difficili da raggiungere e questo non fa altro che acuire il nostro senso di fallimento in quanto, nel momento in cui prendiamo consapevolezza di non aver raggiunto i nostri scopi ci castighiamo per quelli che percepiamo come fallimenti con ripercussioni negative sulla nostra autostima.

 

Il segreto sta nel saper scegliere le proprie battaglie, nel valutare le proprie risorse e nel determinare i propri tempi. Lavorare per piccoli obiettivi è una delle modalità di cambiamento più produttive. Porsi obiettivi definiti, stabilendone tempi e modi, per poi essere in grado di modificare nel tempo il proprio percorso, è senz'altro un sistema efficace per smettere di rinviare i propri buoni propositi. Bisogna dunque essere realisti. Non si può passare in un anno dalla taglia 58 alla 42, né trovare l'anima gemella e avere quattro figli. Si rischia quella che Janet Polivy, psicologa dell'Università di Toronto, ha definito 'sindrome della falsa speranza': un circolo vizioso di propositi, fallimenti e nuovi sforzi, nel tentativo di cambiare sé stessi. Come sottolinea Polivy, è invece importante individuare obiettivi raggiungibili, realistici, e definire nel dettaglio tempi e modalità.

 

E se per caso per l'inizio dell'anno non vi mette subito sulla buona strada, si può sempre contare su nuovi punti di svolta, quali l'inizio della primavera o delle vacanze estive, il compleanno, ect. Le occasioni per riprovarci ancora certamente non mancheranno. Consapevoli però del fatto che il vero inizio deve nascere e maturare dentro di noi. Solo allora, quando saremo mentalmente pronti e preparati, potremo iniziare a combattere le nostre personali battaglie, a perseguire con fermezza i nostri obiettivi, e il risultato a quel punto non potrà che essere un vittoria annunciata.
Allora, buon inizio a tutti!
(Fonte foto: Rete internet)

 

IN-FORMAMENTIS

 

 

Autore: Ester Miranda

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