Alzheimer: dal cervello indicazioni sull’efficacia del farmaco

Qual è la migliore terapia contro l'Alzheimer? La risposta la darà il nostro cervello, sottoposto a risonanza magnetica. E' quanto dimostrato dai clinici di Milano e Pavia.

Alzheimer Alzheimer: dal cervello indicazioni sullefficacia del farmaco

Tramite una risonanza magnetica è possibile individuare la migliore cura per contro l’Alzheimer, una malattia che in Italia colpisce circa 65.000 persone all’anno.
È questo che risulta da uno studio finanziato dalla Regione Lombardia, che ha visto coinvolti i Dipartimenti di Psicologia delle università di Milano-Bicocca e Pavia, con l’ausilio della collaborazione dell’ospedale Niguarda di Milano.

La ricerca è stata condotta su un campione di 23 pazienti, sottoposti a risonanza magnetica, dopo nove mesi di terapia farmacologica. Tramite questo esame sono state individuare le zone del cervello danneggiate dal morbo, ossia dove si riscontra una diminuizione di materia grigia o bianca. E’ stata provata la correlazione tra il trattamento farmacologico, a base di inibitori dell’acetilcolinesterasi, e l’atrofia dei nuclei colinergici e delle zone di sostanza bianca.

Secondo quanto spiegato dai responsabili della ricerca, è possibile quindi monitorare la risposta dei soggetti al trattamento terapeutico, che non era possibile con test clinici o di laboratorio.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Behavioral Neurology.
Il gruppo di ricerca è ora in attesa dell’autorizzazione del Ministero della salute per una sperimentazione massiva, che consenta di passare dalla cosidetta fase della “proof of principle”, all’applicazione clinica.

I risultati preliminari saranno di ausilio per indagini a spettro più ampio, che consentiranno ai clinici di ottimizzare la terapia farmacologica, basandosi sulla risposta delle risonanze effettuate sui soggetti. Tale ottimizzazione dei protocolli farmacologici potrebbe consentire all’intero sistema sanitario nazionale di ottenere consistenti risparmi, visto che le attuali terapie, che prevedono la combinazione di farmaci anticolinesterasici e di misure neuropsicologiche, hanno un costo di circa otto miliardi di euro, di cui due spesi per la terapie farmaceutiche.

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