All’Università degli Studi di Ferrara la vita delle donne: antichi mali e …

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Università degli Studi di FERRARA – La vita delle donne. Antichi mali e urgenti risposte. Il Seminario coordinato da  Stefano Caracciolo all’Università degli Studi di Ferrara 14 novembre

Violenza sulle Donne

Violenza sulle Donne

Un Seminario sulle donne, sulla loro vita, sugli eventi biologici, le vicende personali, i condizionamenti socioculturali, gli effetti psicologici, i disagi e le sofferenze, quello organizzato da. Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica del Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche dell’Università degli Studi di Ferrara e, per domani giovedì 14 novembre alle ore 16 nell’Auditorium di S. Lucia.

“La depressione – spiega Caracciolo dell’Università degli Studi di Ferrara – è patologia tipicamente femminile e colpisce la donna con tassi di prevalenza doppi rispetto all’uomo. Il Seminario si propone di esplorare le molteplici ragioni di questo dato, da cercare nella complessa articolazione tra gli eventi biologici che caratterizzano la vita della donna, le vicende dello sviluppo infantile e le relazioni interpersonali della vita  adulta, i condizionamenti dettati dal contesto storico, sociale e culturale nel quale la donna cresce, vive e lavora. Inoltre, le donne, pur avendo indici più alti di depressione e di suicidalità degli uomini, registrano tassi più bassi di mortalità da suicidio”.

Ma cosa contribuisce a questo paradosso? E quali sono i fattori sociali di rischio e di protezione della suicidalità femminile?

Come anticipa Sara Silvia Canetto, Ordinario di Psicologia alla Colorado State University (USA), attualmente Visiting Professor a Unife, ospite d’eccezione fra i relatori dell’iniziativa, “ durante il Seminario, cercheremo di fornire risposte a questi ed altri interrogativi, analizzando il fenomeno del suicidio per capire quali fattori sociali psicologici legati al genere proteggano dal suicidio le donne, che invece appaiono più esposte al rischio di tentativo di suicidio e di depressione, specialmente in situazioni di violenza fisica e psicologica”.

 “Condurremo anche un’analisi del recente quadro normativo sovranazionale – aggiunge Cristiana  Fioravanti, delegata del Rettore dell’Università degli Studi di Ferrara alle Pari Opportunità, docente di Diritto Internazionale e dell’Unione Europea  di Unife, fra i relatori dell’evento – in particolare della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica e della sua attuazione nell’ordinamento italiano. Verrà così sottolineata l’importanza del profilo preventivo e di protezione delle vittime, ponendo in luce l’insufficienza, anche culturale, di un approccio che privilegi gli aspetti della sicurezza e dell’inasprimento delle sanzioni penali. In questo senso, fondamentale è l’analisi di posizioni internazionali sul genere come fattore che determina salute, malattia, morte, con un confronto tra le policy sanitarie ed organizzative e proposte di coerenza per una concreta riduzione del danno”.

Queste le tematiche che verranno affrontate durante il Seminario dell’Università degli Studi di Ferrara da un gruppo interdisciplinare di esperti, composto, oltre che da Canetto, Caracciolo e Fioravanti, da Giuditta Brunelli, Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico di Unife, Fulvia Signani, Psicologa Dirigente dell’Azienda USl di Ferrara e docente di Promozione della salute di Unife, Stefano Tugnoli, Medico Psichiatra, Psicoanalista e ricercatore in Psicologia Clinica di Unife, che cercheranno attraverso anche un momento di dialogo con il pubblico di offrire risposte e fornire approfondimenti.

Il Seminario dell’Università degli Studi di Ferrara, a ingresso gratuito, è aperto a tutta la comunità universitaria e alla città. A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione.

Violenza contro le donne. Convenzione di Istanbul, Art.3. Definizione: “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica e economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”. la Convenzione è stata aperta alla firma l’11 5 2011. Ad oggi è stata ratifica, oltre che dall’Italia (il 10 settembre 2013) da Albania, Bosnia e Erzegovina, Montenegro, Portogallo, Turchia. Occorrono pero dieci ratifiche perché entri in vigore. Tutti gli Stati parte del Consiglio d’ Europa (tranne Armenia, Azerbaijan, , Bulgaria, Cipro, Estonia, Georgia, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Moldavia, Repubblica ceca, Romania, Russia, San Marino, Ungheria) hanno firmato, ma non ancora ratificato


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