Al ‘Diciottoeventi’ conversazioni tra strade dell’anima, noir e psicologia

Ci sono strade e autostrade dell’anima, vie che conducono velocemente da un posto all’altro, che fanno sperare, col percorrerle, di giungere a situazioni migliori o che permettono strani incontri notturni. Questa l’introduzione voluta da Andrea Villani per il rocambolesco incontro di domenica scorsa del Festival Diciottoeventi di Salsomaggiore Terme.
D’altronde, con un personaggio come lo scrittore e saggista Fulvio Abbate sul palco del Gazebo di Viale Romagnosi, non si poteva pensare ad una puntata di quiete conversazioni. Nell’introdurre la sua ultima fatica letteraria, ‘E intanto l’inverno è passato’, Abbate ha intrattenuto il pubblico con aneddoti e strane storie legate alla sua famiglia e alla genesi del romanzo. Un libro sulla perdita delle persone care, animato da personaggi come Ettore Majorana e Adolf Hitler, in un inedito ruolo di tinteggiatore.

Non meno originale è stato l’intervento dello scrittore e musicista bolognese Gianluca Morozzi, che ha tratteggiato l’inquietante trama del suo ‘Radiomorte’, un noir “con la pistola alla tempia”.
Serena Scandellari ha riportato i toni della conversazione su temi attuali, legati alla psicologia, col suo romanzo ‘L’anima al diavolo’, in cui si parla di chi cerca lavoro e si trova a dover seguire corsi di formazione in cui, in realtà, spende soldi anziché guadagnarne.

La parte musicale è stata curata dal cantautore e musicista Ugo Cattabiani, che, accompagnato da Domenico Maisto alle tastiere e Andrea Trevisan all’armonica, ha cantato alcuni suoi brani dai toni intimisti.

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