Ada Cattaneo, tra sociologia e creatività futuribile

Nostra intervista esclusiva a Ada Cattaneo, del Lago di Como, sociologa postmoderna, scrittrice di fiabe del futuro anteriore, lombardo. E' autrice di numerosi testi, tra essi: (Sociologia). Neuroscienze e Eye Tracking nel punto vendita. Tra processi decisionali e display; e Web ed Eye Tracking: per una comunicazione più efficace. A cura di Olivero N., Russo V. in Psicologia dei consumi, McGrawHill, Milano, 2013. (Letteratura). L'incantata Terra dei Draghi. Leggende e Tradizioni Lombarde; AA.VV,, Posthuman Time (La Carmelina). Laureata in Filosofia all’Università Cattolica, si è specializzata con Vincenzo Cesareo, Francesco Alberoni e Gianpaolo Fabris. Docente di Psicologia dei Consumi del Prof. Vincenzo Russo, Università IULM e di Sociologia (Università Vita-Salute San Raffaele) collabora con un gruppo internazionale, FAUI e Scenarios, a cura di Terry Clarck Nichols, Chicago University. Attivista del transumanesimo italiano.

Per una sociologia originale

D -Ada, la tua ricerca sociale appare atipica, rispetto ai canoni standard, un approfondimento? R - L’impegno letterario e metapolitico, come “Depositaria” dei valori e delle tradizioni cui mi rifaccio, e scientifico, in qualità di docente di sociologia, ricercatrice, e in generale studiosa di trend, consumi, comunicazione, marketing e simili tematiche, sono due modi complementari per esplorare le dinamiche socioculturali, i cambiamenti, i valori e le identità collettive e personali precedenti e odierni anche in rapporto all’evoluzione della tecnologia e delle hard sciences. D’altro canto le logiche fondanti ed i tratti distintivi dell’era in stato nascente non contemplano più la fuorviante antinomia tra razionalità ed emotività. Di conseguenza non stupisce che la mia passione per le leggende e le tradizioni si fonda armoniosamente con l’accademico-professionale consentendomi di avere un approccio sincreclettico agli argomenti affrontati in ciascuno dei miei ruoli. Contestualizzando i fenomeni in una prospettiva diacronica cerco di vedere oltre il loro aspetto superficiale, ne indago le scaturigini, le dinamiche, le probabili evoluzioni, e mi sforzo di superare le miopie e le presbiopie di molti colleghi.

Futuro e Tradizione

D -Cattaneo, tra l'aspetto letterario e quello scientifico del tuo lavoro, quale ti affascina di più? R - Entrambi: gettare uno sguardo sul passato, sulle nostre radici, mi fornisce una valida chiave di lettura del presente nonché una base per ipotizzare plausibili scenari a venire. Il fascino di ciò è che applico il concetto nietzschiano del tempo sferico in virtù del quale, come sostiene il futurista e transumanista Stefano Vaj, la nostra identità, più che nell’esistente, è nel destino che ci creiamo, il quale a sua volta dipende dal passato che ci diamo. Ammesso che quest’ultimo rimandi ad esempio all’eredità (indo)europea, il primo offre una prospettiva nettamente diversa dall’attuale mondo disincantato, standardizzato, mondializzato. E se è vero che la modernità e la postmodernità hanno tentato di sradicarci spingendoci al nichilismo negativo, oggi si sta formando un sostrato culturale favorevole all’avvento di una nuova era. Ma, perché le attuali tenebre apocalittico-catastrofiste, o nella migliore delle ipotesi asfitticamente stagnanti, si dileguino, è indispensabile passare attraverso il nichilismo positivo, con il sovvertimento dei valori precedenti e l’affermarsi ancora una volta di un paradigma inedito.

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