A CATANIA LA RIABILITAZIONE PSICOLOGICA NEI REPARTI CRITICI PER LA …

Realizzazione di ambulatori ospedalieri e implementazione delle attività territoriali per i pazienti affetti da patologie ad alto indice di cronicità
CATANIA, 05/02/2012 - “Riabilitazione psicologica nei reparti critici: continuità della presa in cura”: è questo il nome del progetto - promosso dall’assessorato regionale alla Salute - che l’Asp Catania ha avviato all’interno delle proprie strutture ospedaliere per garantire la continuità assistenziale ai soggetti affetti da patologie ad alto indice di cronicità con diversi gradi di disabilità e decorso.

L’iniziativa prevede la realizzazione di ambulatori di Psicologia ospedaliera dove non presenti e l’implementazione di Attività di riabilitazione psicologica ospedale-territorio (Arpot), attraverso l’inserimento professionale di 5 psicologi e di un assistente sociale che procederà a una mappatura delle strutture esistenti al fine di implementare la rete di sostegno alla continuità assistenziale. «Nei soggetti affetti da cronicità oncologiche, neurologiche, cardiologiche, dismetaboliche e reumatiche – spiega il Commissario Straordinario Asp Catania Gaetano Sirna - la sofferenza è caratterizzata sotto il profilo clinico da un susseguirsi di momenti di acuzie e di silenzi della patologia.

I servizi ospedalieri sono da sempre abituati a rispondere in maniera efficace alle patologie acute e, come in questi casi, alle fasi di acuzie della malattia, chiudendo la propria prestazione con la dimissione del paziente stabilizzato. Ma oltre agli aspetti prettamente medici, queste patologie sono caratterizzate da situazioni di ridotta autonomia con sofferenza psicologica e relazionale che possono influire sul decorso della patologia stessa dopo la dimissione. Gli studi in materia di intervento clinico degli psicologi in ambito psicoterapico hanno dimostrato che i costi sanitari sortiscono un abbattimento quando nei confronti dei pazienti cronici viene implementato un intervento psicoterapico».

L’intesa Stato Regioni dell’8 luglio 2010 - 76/CSR - definisce la riabilitazione come un processo continuo, che si avvale di una metodologia centrata sulla risoluzione dei problemi, sulla qualità della relazione dell’operatore sanitario con la persona, e della persona con il proprio contesto e che, pertanto, comprende ed utilizza molteplici metodologie anche a valenza psicologica e psicoterapica: «La riabilitazione – sottolinea Mariaconcetta Cannella, direttore del Servizio di Psicologia – è un processo che dev’essere attivato fin dalla manifestazione acuta dei problemi, con il coinvolgimento attivo della persona e della famiglia, e che deve proseguire con la presa in carico del paziente, anche e soprattutto nelle fasi successive, presso le strutture pubbliche o private operanti sul territorio, per attivare un percorso di recupero dell'autonomia, innalzando la qualità delle attività e la partecipazione attiva della persona nella propria vita».

Uno degli strumenti previsti è l’elaborazione di un questionario atto a intercettare e monitorare i bisogni psicologici dei pazienti ricoverati per patologie acute affinché un adeguato sostegno psicologico possa garantire un migliore percorso di cura e una continuità assistenziale ospedale-territorio. Il Servizio di Psicologia ha già avviato, presso il Presidio Ospedaliero di Acireale, due protocolli di intervento finalizzati alla presa in cura psicologica nella continuità assistenziale rivolti a donne ricoverate presso l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia per aborto spontaneo e morte intrauterina; e a pazienti ricoverati presso l’U.O.C. di Medicina per vasculopatie cerebrali acute. I protocolli prevedono durante il ricovero un primo intervento di accoglienza e di contenimento emotivo, oltre che di presentazione del percorso di riabilitazione psicologica nel post ricovero.

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