Sono 450 gli psicologi ed i criminologi che lavorano nelle carceri "in modo continuativo da 35 anni", che vengono "eliminati" con una circolare dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria. E' l'allarme lanciato dalla Sipp (Società Italiana Psicologia Penitenziaria) che rappresenta, appunto,psicologi e criminologi.
"Questa eliminazione - scrive in una nota il segretario Sipp, Paola Giannelli - motivata con la nobile finalità di fare un ricambio generazionale e dare lavoro ai giovani, avviene quando la Magistratura di Sorveglianza chiede valutazioni qualificate ed attendibili ai fini dell'applicazione del decreto 'svuota carceri', applicazione che non è automatica ma richiede verifiche sul lavoro fatto e valutazioni aggiornate".
Giannelli spiega che "il delicato compito di criminologi e psicologi è approfondire l'osservazione della personalità, promuovere ed accompagnare i detenuti in un percorso di consapevolezza, revisione dell'esperienza personale, elaborazione critica del reato, che concorre a una corretta applicazione delle misure alternative alla detenzione, al processo di riabilitazione della persona detenuta e, di conseguenza ed alla sicurezza alla collettività". I professionisti hanno presentato ricorso contro la circolare davanti al Consiglio di Stato che ha definito le motivazioni fondate ed "apprezzabili favorevolmente".
Secondo Giannelli, "la circolare con cui l'amministrazione penitenziaria destituisce queste figure è la risposta data agli esperti in servizio poiché - dopo anni di trattative mai concluse - hanno avviato contenziosi, come tentativo estremo di avere di un contratto di lavoro dignitoso". Critiche sono state espresse nei confronti del provvedimento del Dap nei giorni scorsi anche dal Consiglio degli psicologi.