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Corbis
Vendicarsi di un ex, un amico, un parente, un collega ecc. a causa di un torto subito. Quanti lo hanno pensato? D'istinto, tutti (o quasi tutti); persino chi, per legittime convinzioni morali, fa fatica ad ammetterlo a se stesso.
Finché la vendetta la si immagina e basta, è normale, e in alcuni casi può servire a calmarsi. È quando si comincia a meditare di attuarla davvero che l'atteggiamento vendicativo diventa meno sano. E se dal pensiero si passa ai fatti, si è già nel campo patologico. Perché, moralismi a parte, vendicarsi non serve a stare meglio, dato che la vendetta non ripara il danno.
Nelle prossime pagine ne parliamo meglio con lo psicoterapeuta Roberto Pani, docente di psicologia clinica all'Università di Bologna.