Vanità o altruismo? Selfie vanitosi e Narcisi? Tutta la verità sugli Scatti che fanno impazzire il mondo
Eravate sostenitori della tesi per cui i selfie sono il frutto della crescente vanità della società?
Vi dovrete ricredere.
A dirlo è uno studio della Fondazione Ibsa presentato all’Università Cattolica di Milano, che smentisce la teoria che vuole base degli autoscatti che tanto vanno di moda motivi narcisistici
I risultati sono sorprendenti: il 39% dei selfie viene realizzato “per far ridere e divertire gli altri”, segue “per vanità” (30%) e per “raccontare un momento della propria vita” (21%). D’altronde la nostra vita è sempre più intrecciata con le tecnologie digitali. In modo particolare con l’utilizzo dei social media.
Una persona su 4 nel mondo usa i social media ed entro il 2017 gli utenti mondiali di social media sono calcolati oltre i due miliardi e mezzo.
Ovvio quindi interrogarsi sui motivi che portano le persone a fotografarsi e condividere le proprie immagini sui social network.
Giuseppe Riva, docente di Psicologia della Comunicazione e Psicologia e Nuove Tecnologie della Comunicazione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano spiega semplicemente che “Un selfie è da considerarsi differente da un semplice “autoscatto”, il quale non prevede la componente social della condivisione, e anche da un self-shot, termine che nel contesto dei nuovi media è arrivato a identificare le fotografie di se stessi a tema erotico. Vista la diffusione dei selfie, e il grande interesse che essi suscitano presso l’opinione pubblica, la stampa specializzata internazionale ha cercato spesso di approfondire il fenomeno, cercando di comprendere la sua natura, il suo significato e le sue conseguenze.
Inoltre sono tre gli aspetti della personalità che risultano associati all’attività del selfie. Le persone che si fanno selfie, rispetto a coloro che non se li fanno, appaiono significativamente più estroverse (ovvero più socievoli ed entusiaste, caratterizzate da elevate capacità sociali) e più coscienziose (ovvero più caute e capaci di controllarsi, con la tendenza a pianificare le proprie azioni piuttosto che ad agire di impulso). Inoltre, essere molto estroversi si associa a un maggior utilizzo dei selfie per mostrare agli altri “come ci si sente”, mentre essere molto coscienziosi si associa al non essere particolarmente interessati ai commenti degli altri ai propri selfie, positivi o negativi che siano.
Da ultimo, il tratto del neuroticismo o instabilità emotiva (tipico di persone che tendono a provare emozioni negative come rabbia e tristezza, sovente diffidenti nei confronti degli altri) si associa significativamente all’essere particolarmente preoccupati dalla possibilità di ricevere commenti negativi”.
E voi?
Perché volete essere protagonisti dei vostri Selfie?
Per vanità o per altruismo?
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