Bologna, 14 maggio 2013 - I "professionisti dell’aiuto" sanno gestire i momenti di crisi senza farsi coinvolgere personalmente. Si tratta di figure che il nuovo corso, organizzato dal Servizio per le Situazioni di crisi del Dipartimento di Psicologia dell’Università, si propone di formare, coinvolgendo operatori dei Vigili Urbani, Carabinieri, Funzionari di Polizia e Guardia di Finanza, che ogni giorno si fanno carico del difficilissimo compito di comunicare le notizie di traumi o lutto ai parenti delle vittime d’incidenti o di eventi delittuosi.
"Un’iniziativa di alto e inedito valore culturale", ha commentato il rettore Ivano Dionigi, chiamando in causa l’antico sentimento della pietas, la compassione, perché oggi più che mai "è importante coniugare pietas e competenza". Un progetto fortemente voluto dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini, che l’ha presentato ieri in rettorato alla presenza del prefetto Angelo Tranfaglia, il questore Vincenzo Stingone e i rappresentanti delle forze dell’ordine tra cui il comandante della Polizia municipale Carlo Di Palma, il comandante della Guardia di Finanza Virgilio Pomponi e il comandante dei Carabinieri Alfonso Manzo.
A condurre lezioni, che partiranno il 29 maggio e si concluderanno entro la fine di giugno, sarà il professor Francesco Campione assieme alla sua equipe di psicologi e docenti. Specialisti della gestione del coinvolgimento emotivo nelle situazioni critiche, che negli anni passati hanno applicato il loro "metodo" d’intervento nella formazione di psicologi, oncologi e medici delle emergenze. "Con questo corso – ha spiegato Campione - cercheremo di sviluppare nelle forze dell’ordine un tipo di 'forza' emotiva che permetta loro di sentirsi toccati ma non travolti dal trauma che si trovano a dover comunicare".
Maddalena Oculi
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