“La mente che cura”. Questo il titolo del secondo appuntamento organizzato dall’ordine degli psicologi dell’Umbria che si è svolto sabato 22 novembre presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni. Un convegno incentrato sul significato sociale dell’intervento psicologico che ha visto la presenza di relatori di livello internazionale ed esperienze umbre.
Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’Ordine David Lazzari, che ha parlato delle nuove sfide sociali e dei ruoli e spazi per la Psicologia. “Non ci sentiamo una categoria ma una comunità di professionisti – ha detto Lazzari – che come tale si interroga sui problemi della nostra società, ai diversi livelli, e sulle possibili risposte. Aumentare il capitale psicologico delle persone, delle famiglie, delle organizzazioni e della comunità, sviluppando le risorse esistenti ed orientandole, è una necessità se si vuole ridare senso alla speranza, ricostruire un orizzonte di futuro. Collaborare con le istituzioni, le altre professioni, le organizzazioni sociali è necessario per costruire reti e sinergie, potenziare le capacità di intervento. I cittadini che vivono stress e disagio psicologico e chiedono aiuto ma non possono pagarsi una assistenza psicologica Aumentano ogni giorno e queste persone meritano una risposta”.
Fra gli interventi che si sono susseguiti, c’è stato quello del vice sindaco di Terni e assessore ai Servizi sociali Francesca Malafoglia, che ha sottolineato “il difficile momento che vive la comunità ternana e l’attualità di questa riflessione”. Presente anche l’assessore regionale Fabio Paparelli, intervenuto in rappresentanza della Giunta. “Gli effetti negativi che la crisi economica sta comportando sulla vita delle persone – ha sottolineato l’assessore Paparelli – e l’evoluzione di una società che sta perdendo il mito del lavoro fisso, rischiano di mettere in discussione le proprie certezze esistenziali, predisponendo l’individuo a possibili disagi emotivi che richiedono risposte nuove dalla politica e nuovi orizzonti per la psicologia come strumento di sostegno nel l’adattamento dell’individuo ad un società in continuo cambiamento.”
Numerosi stimoli che partono dalla stretta e imprescindibile relazione fra mente e corpo esposta da Francesco Bottaccioli, che ha evidenziato come i meccanismi e i processi biologici siano l’origine e al tempo stesso la sintesi di complesse relazioni umane e psicologiche. “Per ogni punto di aumento di stress psicologico aumenta il rischio di malattia fisica e di mortalità dal 9 al 22% a seconda delle patologie. Non si può continuare ad ignorare la dimensione psicologica perché questa ha un forte impatto con la salute delle persone e un costo notevole per la società se trascurata. Oggi esistono strategie di prevenzione e intervento sostenibili e che non solo si pagano da sole ma fanno risparmiare e vanno utilizzate”.
Efficacia, benessere, salute le parole chiave: dalla salute e benessere organizzativo e lavorativo nella società attuale alla mirabile e complessa analisi dei nostri tempi fatta dal professor Francesco Avallone dell’Università “La Sapienza di Roma. Epoca, la nostra afferma Avallone, caratterizzata troppo spesso da crisi ma soprattutto da una sfiducia verso il futuro che rende sempre più precario il nostro presente. Fondamentale aggiunge è il recupero di un pensiero costruttivo verso il futuro come strumento per immaginare il superamento della crisi stessa.
Il convegno è stato cosi l’occasione per focalizzare temi di estrema attualità come le nuove dipendenze, quella da internet in particolare, che ha trasformato radicalmente non soltanto le nostre abitudini ma i nostro stessi modelli mentali e relazionali. Ciò che gli psicologi ci fanno notare è come le funzioni sociali piuttosto che i ruoli e la nostra stessa identità sociale si modellano su nuovi parametri di riferimento dei quali non siamo spesso neppure consapevoli.
Ancora temi di grande importanza sociale come l’abuso infantile con l’esperienza siciliana esposta dal dr. Maurizio Gentile giudice del tribunale dei minori di Palermo, che ha fornito un osservatorio importante del disagio sociale in particolare a danno dei bambini e su cosa nel nostro Paese si fa per la prevenzione e l’intervento in questo ambito.
Nel pomeriggio tavola rotonda sulla costruzione di reti e collaborazioni, con l’intervento della Dr. Paladino dell’Ordine degli Assistenti Sociali, della dott. Fioretti, dirigente scolastica, del presidente del Cesvol Lorenzo Gianfelice.
L’interessante giornata si è chiusa con una sessione sulle esperienze umbre. Sono stati trattati temi come lo stress nei luoghi di lavoro (Nardella) e di violenza di genere con la dott.ssa Roberta Deciantis dell’Azienda Ospedaliera ternana che ha esposto cosa si fa a Terni per la prevenzione e la gestione del terribile fenomeno della violenza sulle donne.