Sport e psicologia, le strategie comuni nell’educazione

Psicologia, sport, benessere, educazione e agonismo sono i temi del convegno di psicologia dello sport che si terrà oggi, per tutto il giorno, dalle 8.45, al centro congressi dell'Holiday Inn. Lo promuove la Scuola di psicoterapia psicosintetica ed ipnosi ericksoniana «Hippolyte Bernheim», con il Dipartimento di scienze neurologiche e del comportamento dell'università di Siena, gli assessorati allo Sport e alla Cultura del Comune, l'associazione culturale «Gente e territori», l'associazione italiana allenatori di calcio, il comitato italiano Fair Play, l'Ordine degli psicologi del Veneto e il Coni provinciale e regionale. Sono attesi, come relatori, fra gli altri, Giovanni Gocci, psicologo analitico e psicoterapeuta, direttore della Scuola Bernheim; Walter Bernardi, preside dell'ateneo di Arezzo; Ruggero Alcanterini, presidente del Comitato nazionale Fair Play; Enrico Demarchi, vicepresidente Figc; Vincenzo Prunelli, medico neuropsichiatra; Elisabetta Pusiol, docente del settore istruzione tecnica della Federazione italiana nuoto; Diego Polani, docente di psicologia dello sport. «Psicologia e sport non sono ambiti separati», introduce Gocci, «infatti l'origine dello sport si colloca nel mito e quindi in relazione con il divino che è in noi; lo sport deve essere un processo educativo non solo uno scarico di aggressività. Tocca a esperti, allenatori e genitori, educare a vivere la frustrazione di un mancato risultato non in modo negativo, ma come meccanismo per la professionalità e la forza del carattere». Dopo i saluti del sindaco Valerio Avesani e dell'assessore allo sport Amedeo Poddi, le relazioni le quali saranno divise in due parti: nella prima si parlerà in generale dello sport con agganci interdisciplinari; nell'altra saranno discusse ricerche sul campo finalizzate al miglioramento dei risultati con tecniche di ipnosi e mental training. «L'attività della Scuola Bernheim, ospitata al Centro aperto Giovanni Paolo II, offre la possibilità di collaborare con persone attente e sensibili che possono arrivare ai giovano in modo più diretto», spiega l'assessore alla Cultura Vittorio Castagna, «per questo anche per il convegno non sono mancate richieste di collaborazione e proposte di sostegno, che vanno oltre al convegno, come un incontro sull'inceneritore di Ca' del Bue e sulla crisi dell'ortofrutticoltura».V.Z.



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