Articolo pubblicato il: 12/12/2014
La solitudine non è femmina. Gli uomini single soffrono più delle donne nella stessa condizione e lamentano più problemi, anche sotto le lenzuola. Il 'sesso debole' è lui secondo la fotografia scattata da Charlie Telefono Amico (800.863.096), il servizio di ascolto gratuito fondato nel 1990 a Pontedera, che oggi al Teatro Lumière di Pisa ha presentato il suo Rapporto sociale 2013/2014.
Uomo, fra i 31 anni e i 50, senza partner, solo e in sofferenza perché si sente isolato e senza persone fidate con cui sfogarsi. Questo, secondo il report, l'identikit di chi chiede aiuto. Nel 2013 i 30 volontari di Charlie, che dopo un corso di formazione ad hoc vengono guidati nel servizio da uno psicologo-psicoterapeuta, hanno risposto a 2.650 chiamate di cui più della metà (1.600) fatte da un uomo. In particolare, nel 65% delle chiamate in cui si denunciano solitudine, e in altrettante in cui si segnalano problemi sociali (difficoltà lavorative, povertà, affidamento dei figli), alla cornetta c'è un maschio. E la voce è quella di un uomo anche nel 90% delle telefonate in cui si lamentano difficoltà sessuali.
La solitudine risulta il tema più affrontato in generale: 1.080 persone, oltre il 40% del totale utenti, hanno chiamato per parlare del proprio isolamento o dell'impossibilità di comunicare agli altri questioni importanti della propria vita. Il 26% delle telefonate è stato invece dominato dal tema dell'handicap, fisico o mentale. Mentre fra i giovanissimi sono in aumento le richieste d'aiuto per episodi di cyberbullismo e autolesionismo.
"Ciò che è emerso in modo drammaticamente potente nelle chiamate che hanno affrontato il tema della malattia - commenta lo psicologo e psicoterapeuta Giovanni Cioli, coordinatore di Charlie Telefono Amico - è la solitudine delle persone con un handicap fisico grave. Molto spesso non hanno modo di muoversi da casa e non possono parlare liberamente con le persone che se ne prendono cura. Nonostante gli sforzi dei servizi pubblici e l'aumentata sensibilità sociale, la condizione di molti disabili rimane di pesante isolamento".
A chiamare Charlie sono soprattutto i single, o meglio le persone non sposate, ma con differenze rilevanti tra maschi celibi e femmine nubili. "Le problematiche sessuali - riporta Cioli - sono un tema sostanzialmente assente nelle telefonate delle donne. Nelle chiamate degli uomini che ne parlano, invece, è sempre presente un senso di inadeguatezza rispetto allo status sociale e alla percezione della donna come fortemente esigente sul piano sessuale, economico e di successo in generale". Discrepanze marcate anche nel caso delle chiamate per problemi sociali e solitudine: nei 2 terzi dei casi arrivano da maschi non coniugati. Uomini single, infine, sono gli autori del 55,8% delle telefonate in cui si affrontano problemi affettivi.
Quanto agli Sos lanciati dai ragazzi, inferiori per numero alle telefonate degli adulti, Charlie rileva alcune caratteristiche particolari. "Dominano le questioni legate a emozioni e relazioni, in particolare nelle chiamate delle ragazze under 20 - testimonia Cioli - Ma emergono anche nuovi temi, come le molestie attraverso i social network e il cosiddetto 'cutting', l'autolesionismo, di cui i ragazzi parlano come un modo di darsi sollievo da un dolore emotivo insopportabile che per loro è difficile perfino descrivere. Per quanto riguarda i social network, gli scontri e le 'guerre' su Facebook risultano tutt'altro che virtuali: subire un insulto o il dileggio sui social può rappresentare un grave problema per un giovane, fino ad arrivare al vero e proprio crollo della sua identità sociale".