Jacopo Della Palma ha 42 anni, e si è appena laureato in psicologia alla Università E Campus di Novedrate. Prima curiosità: la sua tesi l’ha fatta sul Calcio Como. Seconda curiosità: è milanese, tifoso dell’Inter. «Sì ma il Como è sempre stato la mia seconda squadra».

Come mai?

Mah, c’è sempre una seconda squadra per tutti. La mia è sempre stata il Como. Forse perché battè il Milan a San Siro 2-0 in una partita memorabile. Comunque il mio non era un amore platonico. Venivo a vedere gli azzurri al Sinigaglia, ogni tanto. Era una squadra che mi era proprio simpatica. E poi c’è un altro motivo.

Quale?

Andiamo ancora più indietro negli anni: io ho sempre giocato portiere, e i portieri del Como erano speciali. Tipo Rigamonti che batteva i rigori, ma anche Giuliani. E infine...

Infine?

Quando mi ruppi i legamenti mi operò il dottor Volpi che era il libero del “mio” Como.

Dunque

La tesi sul Calcio Como. Perché?

Mi sono laureato in psicologia dopo anni in cui avevo abbandonato gli studi per lavorare in ambiente teatrale. La tesi volevo farla sulla psicologia delle organizzazioni, e così ho preso spunto dalle realtà sportive che hanno un mental coach. Mi ha aiutato Samuele Robbioni, mental coach del Como.

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