Con la consulenza della Dott.ssa Serenella Salomoni, psicologa, psicoterapeuta, specialista in sessuologia e terapia della coppia. Presidente dell’Associazione ‘Donna e qualità della vita’.
Nulla a che vedere con il femminismo. È un luogo comune dire che i tempi sono cambiati per descrivere il fenomeno. Le donne mature scelgono e cercano partner giovani, rampanti, talvolta narcisisti e poco inclini al confronto con il gentil sesso. La schiera di belle donne vicine alla cinquantina pronte a impalmare il ‘toy boy’ da copertina s’infoltisce e non è escluso che possa trattarsi di vero amore. Non sempre i rapporti con uomini più giovani sono negativi. Ne sono un esempio di stima e affetto reciproco Rita Dalla Chiesa e Fabrizio Frizzi, che hanno condiviso un amore durato quindici anni, e lo sono Irene Pivetti e Alberto Brambilla, anche lui più giovane di lei, sposati per dodici anni e che hanno dato alla luce due splendidi bambini. Relazioni importanti, vissute bene e che sono finite così come possono concludersi tutti i rapporti. E se si guarda al presente, che dire della love story tra la senatrice Stefania Pezzopane e l’ex spogliarellista Simone Coccia Colaiuta, ormai pronti a convolare a giuste nozze? Se “giuste” non lo sappiamo ma l’importante, per evitare brutte delusioni, è lasciare a casa il mito di Cenerentola e capire bene i propri sentimenti. Per questo, la dottoressa Serenella Salomoni, esperta in sessuologia e terapia della coppia, spiega alle amiche di più Sani più Belli come evitare gli errori più comuni per non cadere nei soliti circuiti mentali delle donne in amore.
Quando scatta la molla dell’attrazione
Il desiderio nei confronti di un’altra persona dipende da più fattori. Il perché audaci signore, nel pieno della seconda età, scelgano uomini sulla trentina è da ricercare in ragioni diverse:
- donne più sicure di sé,
- indipendenti,
- lavoratrici,
- buona vita di relazione.
Ma questo non basta. In molti casi, infatti, resiste il bisogno inconscio di emulare l’uomo, così com’è accaduto in passato al tempo di altre rivendicazioni. Permangono un senso d’insicurezza e allo stesso tempo la voglia di affermazione. Per cui, avere accanto un uomo più giovane è in grado di restituire proprio quell’autostima che alla base manca.
La più bella del reame…
Come accade nella favola di Biancaneve, in cui la matrigna non si rassegna al passare degli anni e allo sfiorire della bellezza, avere accanto un toy boy può dare l’idea (al pari dei cinquantenni che si accompagnano a donne molto più piccole d’età) di afferrare il mito dell’eterna giovinezza. Sia ben chiaro: è solo una sensazione, molto simile a quella che si ricrea dal chirurgo plastico quando s’interviene per spianare le rughe. Tutta questione di vanità? Sarebbe un errore affermarlo in senso assoluto. È un processo mentale che riguarda le donne più insicure e per certi versi infantili e superficiali, che associano il partner giovane alla giovinezza stessa e soddisfano così una vanità personale. In questi casi il compagno non rappresenta un affetto, ma il motivo per essere invidiate dagli altri e sentirsi per questo importanti. Possedere un uomo più giovane equivale a esserlo. Allora specchio, specchio delle mie brame: chi è la più bella del reame?