parola dell'anno 2013 e che sembra destinato a lunghissima vita, dato che oggi una persona su quattro nel mondo utilizza i social media, ed entro il 2017 gli utilizzatori mondiali di queste piattaforme saranno ben due miliardi e mezzo.
Se c'è una moda dei nostri tempi, è certamente quella del selfie, un fenomeno che negli ultimi tempi ha visto una tale diffusione da essere annoverato comeMa quali sono le ragioni che spingono così tante persone a fotografarsi e pubblicare i propri autoscatti in rete? La risposta tenta di darla un recente studio, condotto dall'Università Cattolica di Milano in co-promozione con la Fondazione IBSA per la ricerca scientifica, che ha ricostruito le motivazioni psicologiche del selfie e le ha discusse in occasione del convegno “Mente e social media: come cambia l’individuo?” svoltosi il 29 ottobre presso lo stesso Ateneo.
Secondo la ricerca, uno degli aspetti più rilevanti dei social media, in particolare per noi italiani, riguarda i vissuti emozionali e le aspettative che riponiamo in essi. Secondo Giuseppe Riva, docente di Psicologia della Comunicazione e Psicologia e Nuove Tecnologie della Comunicazione presso l’Università Cattolica, gli italiani pensano infatti allo smartphone come uno strumento fondamentale per navigare sul web, ma anche come il centro di una vita affettiva e relazionale. I social network sono d'altronde l’equivalente virtuale dei luoghi di aggregazione del passato, con la differenza che ognuno, oggi, può disporre di questo “luogo virtuale” a casa propria, o dal proprio cellulare. La dimensione social incontra così la natura socievole degli italiani, in particolar modo per la sua funzione di connessione affettiva e rassicurante.
Ma per quanto riguarda il selfie? Esso ha strettamente a che fare, per Riva, con l'identità, e soprattutto con la sua affermazione. “Un selfie”, spiega Riva, “è da considerarsi differente da un semplice 'autoscatto', il quale non prevede la componente social della condivisione, e anche da un self-shot, termine che nel contesto dei nuovi media è arrivato a identificare le fotografie di se stessi a tema erotico”.
La ricerca condotta dall'Università Cattolica, che resta ancora aperta e in via di sviluppo, ha così tentato di comprendere il fenomeno-selfie sotto 3 aspetti: da una parte comprendere le motivazioni che spingono gli utenti del web a farli; dall'altra se si manifestano differenze tra uomini e donne per quanto riguarda questa pratica; infine analizzare le possibili caratteristiche psicologiche, dal punto di vista della personalità, delle persone che praticano di più l'autoscatto-social.
I riultati preliminari, ricavati tra agosto e ottobre 2014 su un pool di 150 partecipanti, 35% maschi e 65% femmine, con età media di 32 anni, sono senz'altro interessanti. Per quanto riguarda il primo obiettivo della ricerca, è emerso che gli scopi riconosciuti all’attività del selfie sono soprattutto “far ridere e divertire gli altri” (39%), “vanità” (30%) e “raccontare un momento della propria vita” (21%). Quanto ai motivi per cui le persone si fanno i selfie, emerge che questa abitudine è finalizzata a raccontare agli altri con chi sono, dove sono e cosa stanno facendo (quindi aspetti esteriori e non interiori e legati all'identità). Per quanto riguarda poi il secondo obiettivo di ricerca, le donne mostrano di avere un debole per i selfie rispetto agli uomini, e risultano più interessate alle motivazioni interiori (“voglio mostrare come sono e come mi sento”). Inoltre, le utenti del web affermano di sperare maggiormente di ricevere commenti positivi dagli amici sui social network, e anche di temere maggiormente di ricevere commenti negativi dagli altri.
“Per quanto riguarda l’ultima delle questioni su cui verteva la ricerca”, prosegue ancora Giuseppe Riva, “sono tre gli aspetti della personalità che risultano associati all’attività del selfie. Le persone più devote al selfie appaiono significativamente più estroverse, più socievoli ed entusiaste, con maggiori capacità sociali, e al tempo stesso più coscienziose, con la tendenza a pianificare le proprie azioni piuttosto che ad agire di impulso. Inoltre, una personalità molto estroversa si associa a un maggior utilizzo dei selfie per mostrare agli altri il proprio stato d'animo, mentre essere molto coscienziosi si associa al non essere particolarmente interessati ai commenti degli altri ai propri selfie, positivi o negativi che siano.