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Sabato prossimo torna al Teatro dell'Albero Peppino Mazzotta con un nuovo lavoro incentrato su Giuseppe Zangara

'Giuseppe Z.' è un testo in divenire, uno studio, che Mazzotta propone in forma di reading, attraverso il quale tenta di penetrare la complessa psicologia di Giuseppe Zangara.

Peppino Mazzotta

Sabato prossimo ritorna al Teatro dell'Albero Peppino Mazzotta con un nuovo lavoro incentrato sulla figura di Giuseppe Zangara (1900-1933) l'anarchico calabrese noto per avere attentato alla vita di Franklin Delano Roosevelt a Miami, il 15 febbraio 1933, nel quale tentativo morì invece il sindaco di Chicago Anton J. Cermak. Fu giustiziato solo cinque settimane dopo il suo arresto, il 20 marzo 1933, sulla sedia elettrica nel penitenziario di stato della Florida.

'Giuseppe Z.' è un testo in divenire, uno studio, che Mazzotta propone in forma di reading, attraverso il quale tenta di penetrare la complessa psicologia di Giuseppe Zangara, rimasto orfano di madre prestissimo e titolare di una vita disgraziata, trascorsa tra le fatiche del lavoro dei campi, la fame, le violenze paterne. Dopo aver combattuto negli ultimi mesi della prima guerra mondiale, Zangara si arrabatta con svariati mestieri prima di emigrare negli Stati Uniti d'America insieme a suo zio, nel 1923, ma in America le cose non gli andranno meglio. È continuamente tormentato da bruciori di stomaco che gli danno dolori lancinanti e che lui attribuisce alle privazioni e alle violenze che ha subito (ma i medici del carcere, quando lo visiteranno, scopriranno numerose e gravi ulcere). Fa il muratore nel New Jersey e poi si trasferisce in California dove spera che il clima più caldo possa migliorare la sua salute ma piomba in pieno nella crisi del 1929 e lavorare per lui diventa difficilissimo. I dolori peggiorano e lui si convince che la colpa di tutto sia dell'allora presidente Hoover, decide quindi di assassinarlo ma non fa in tempo perché Hoover viene sostituito da Delano Roosevelt. Per Giuseppe, che ha sviluppato un odio cieco contro i ricchi e i potenti, uno sporco capitalista vale l'altro e così decide di assassinare il nuovo presidente - d'altra parte sembra che già in Italia avesse complottato per uccidere il re Vittorio Emanuele III e che solo la partenza per gli Stati Uniti gli avesse impedito di effettuare il suo piano. Durante un discorso di Roosevelt a Miami sale su una sedia traballante  - era alto solo 1,52 - e spara cinque colpi che feriscono gravemente alcune persone, tra cui il sindaco di Chicago, ma manca il presidente. 19 giorni dopo il sindaco Cermak muore e dopo due settimane Zangara viene giustiziato. Si disse che faceva parte di un gruppo anarchico radicale e addirittura che fosse stato assoldato dalla mafia di Chicago per creare un diversivo e permettere a un assassino sconosciuto di uccidere il sindaco Cermak, vero bersaglio dell'attentato, ma gli storici seri affermano che sono tutte fantasie.

Zangara al processo ribadisce le sue idee politiche semplicistiche, ricusa ogni legame con gruppi anarchici o mafiosi e insiste a dire che voleva sparare solo a "re e presidenti". Una figura intrigante per Peppino Mazzotta che ama indagare a fondo la psicologia dei suoi personaggi e che è determinato a "inseguire le sue passioni ad ogni costo", come afferma lui stesso. L'attore, nato e cresciuto in un paesino dell’entroterra calabrese, ha studiato architettura e musica prima di decidere che la sua passione più forte era l'arte drammatica, scoperta iscrivendosi per caso a una scuola di recitazione a Palmi. In seguito, a Napoli, forma la compagnia Rosso Tiziano insieme ad altri colleghi dell'Accademia di Palmi, con i quali ha lavorato per 10 anni. Nel 2003 fonda, insieme al drammaturgo e sceneggiatore Francesco Suriano, la compagnia teatrale Teatri del Sud.

La carriera di Peppino Mazzotta è divisa fra teatro, cinema e televisione dove ha  interpretato, con grandissimo riscontro di popolarità, l'ispettore Fazio in tutti i film per la TV della serie Il commissario Montalbano,  tratti dai romanzi di  Andrea Camilleri. Nell'estate 2012, durante la rassegna teatrale Positano Teatro Festival, ha ricevuto il Premio Annibale Ruccello per lo spettacolo Radio Argo, portato anche al Teatro dell'Albero nella stagione 2011.

Biglietti €15,00, biglietti ridotti €12,00
Info/Prenotazioni: info(at)ilteatrodellalbero.it, Cell. 3477302028.

Carlo Alessi

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