Anna Grazia Giulianelli ha messo la sua professionalità al servizio del volontariato: ex psicologa della Ausl, dopo un incidente in itinere , ha fondato la Società italiana di psicologia della lesione spinale
ROMA - Dici reinserimento occupazionale, leggi riabilitazione. Parola di Anna Grazia Giulianelli, che ha messo la sua professionalità al servizio del volontariato e racconta la sua esperienza a Michela Trigari, per l'inchiesta pubblicata sul numero 6/2013 di SuperAbile Magazine, la rivista edita dall'Inail. Ex psicologa dell'Ausl di Cesena, nell'86 ha un incidente in itinere che le lascia una paraparesi da lesione spinale. Da allora, a causa soprattutto dei conseguenti problemi di salute e di complicazioni all'apparato renale, non è più tornata al suo impiego, vivendo sulla propria pelle la carenza di figure professionali come la sua nella presa in carico delle persone con disabilità acquisita. Ma quando, dopo anni, inizia a stare meglio, nessuno la ferma più: fa parte di un gruppo di colleghi con cui ha fondato la Società italiana di psicologia della lesione spinale, ha collaborato con l'Istituto di riabilitazione Montecatone di Imola, a quasi 60 anni ha imparato a sciare grazie al progetto "Sci-Abile" (nato dalla collaborazione tra Inail Emilia Romagna e Comitato italiano paralimpico) e per dodici mesi ha condotto, sempre a titolo volontario, il Punto di ascolto psicologico dell'Inail di Forlì-Cesena, presto attivo in pianta stabile.
Perché è così importante ritornare ad avere un impiego?
Il lavoro è un valore, un progetto di vita, è identità personale, sociale e relazionale. E rientrare là dove è avvenuto l'infortunio, oppure in un altro ambiente se la disabilità costringe a cambiare occupazione, significa comunque recuperare un'immagine positiva di se stessi e ritrovare quel quotidiano che si credeva perduto. Il lavoro è un incredibile strumento di riabilitazione, uno strumento importante per riscoprire un funzionamento possibile. Ma servono progetti di reinserimento che siano davvero individualizzati: è questo il punto cruciale.
Cosa pensa del sostegno psicologico agli infortunati sul lavoro?
Penso che questo tipo di supporto sia sempre necessario quando si tratta di disabilità acquisita. Le strutture che se ne fanno carico devono essere deputate all'ascolto del proprio assistito anche per quanto riguarda gli aspetti affettivi e relazionali. Solo così si può avere un quadro completo della situazione per un adeguato reinserimento nella vita sociale. Proprio dall'esperienza dello sportello dell'Inail di Forlì-Cesena è emerso come, nelle équipe multidisciplinari, dovrebbe essere presente la figura di uno psicologo con formazione clinica ed esperienza nel campo delle disabilità acquisite, per favorire la comprensione di situazioni personali, familiari e sociali anche particolarmente complesse. Questo è tanto più necessario per un ente, come l'Inail, che riconosce l'importanza di attivare progetti individualizzati per i propri infortunati. (Michela Trigari)
(24 agosto 2013)