Psicologia: tredici modi per dire “Ho paura!”
Pubblicato il marzo 27th, 2014 da Grazia Musumeci
Timori che si trasformano in paure che poi, a loro volta, diventano fobie. C’è un margine sottile di differenza tra una cosa che ci infastidisce o ci mette i brividi addosso e qualcosa che ci terrorizza al punto da paralizzarci e impedirci di uscire di casa. Le fobie possono essere qualcosa di serio, da curare, eppure molte persone continuano a negare di averle. Una ricerca inglese le ha analizzate e ne ha trovate almeno 13 comuni a mezzo mondo.
Al primo posto in assoluto, per tutti, c’è la fobia delle altezze, le vertigini che ci impediscono di affacciarci anche solo dal terzo piano! Seguita subito dopo, a ruota, dalla paura dei serpenti e dei rettili in generale (inclusi i timidi gechi!). Al terzo posto c’è la paura di esprimersi in pubblico, che può pregiudicare molti posti di lavoro e che pare sia enormemente diffusa nel mondo. Segue la paura dei piccolissimi e schifosissimi ragnetti.
Stranamente la paura dei topi, portatori di vere malattie, si piazza solo al sesto posto, preceduta dalla paura degli spazi piccoli e chiusi (la famosa claustrofobia). La paura dell’ago, che fa svenire addirittura qualcuno davanti allo studio del dottore, si trova al settimo posto, all’ottavo troviamo la paura di volare, al nono posto c’è l’agorafobia (paura degli spazi grandi) e al decimo posto l’anima di molti film dell’orrore e di molti incubi dei bambini, la (strana!) paura dei clown. La paura del buio si trova all’undicesimo posto, al dodicesimo la sorella gemella della paura dell’ago, l’emofobia (paura del sangue). Ultima in assoluto la paura dei cani, forse perchè contrariamente alle altre è quella che si supera più facilmente.
Non pervenute in classifica, ma sicuramente registrate da esperienze di più persone, la paura dei piccioni (!!) e la paura delle api.
Tag:cervello, Forma fisica, stress
Open all references in tabs: [1 - 4]