Psicologia. La ragazza con l’orecchino di perla

Questo quadro, questi personaggi, sono resi ancora più famosi grazie al bellissimo romanzo di Tracy Chevalier che ha ‘inventato’ una storia coinvolgente ( diventata anche film), nella quale Griet viene raffigurata come una ragazza con un innato senso artistico e una femminilità che toglie il fiato. Tracy descrive una giovane che ha una via privilegiata verso l’inconscio collettivo, una fanciulla che è molto più di ciò che sembra (forse una proiezione della stessa Tracy?); Griet, nell’immaginario collettivo appartiene ad un tempo mitico, ed è uno di quei personaggi sconosciuti tra i più famosi del mondo ove la ‘bellezza’ esercita il suo fascino misterioso e pieno di quella grazia indefinibile.

La storia descrive la cittadina del ‘600 (a pochi chilometri  da Den Haag  – L’Aia), famosa per la produzione di maioliche artistiche e la vicenda dei due personaggi. Il romanzo inizia mostrandoci Griet mentre in cucina sta tagliando alcune verdure che vengono disposte in cerchio e secondo uno schema  che tiene conto dei colori. Il padre (un decoratore di piastrelle) sta parlando con degli sconosciuti, Jan e Catharina, i coniugi Vermeer. Visita insolita perché le differenze sociali sono notevoli: i ricchi Vermeer sono ricevuti da un modesto decoratore, divenuto ancor più povero perché cieco, a seguito di un infortunio avvenuto nella fabbrica dove decorava le mattonelle. L’esito dell’incontro porta Griet a lasciare la casa paterna per andare a lavorare in quella dei Vermeer. Il suo compito sarà quello di pulire lo studio dell’artista: dovrà farlo senza cambiare e spostare nulla, lì nessuno può entrare. Sia la moglie del Vermeer che Tanneke ( fantesca nella casa da molti anni) reagiscono con invidia perché a nessuna di loro è permesso l’accesso allo studio e di conseguenza alle attività creative dell’artista.

Tra Griet e il Vermeer si crea una profonda complicità e reciproca comprensione, che si conclude con la creazione del quadro (dovuto anche ad una forzatura che il pittore non è riuscito a controllare da parte di un personaggio famoso della città).

Griet viene descritta come una fanciulla in tensione tra due opposti: l’adorazione per il pittore, necessariamente proibita e inconfessabile,  e la consapevolezza delle  sue umili origini. La storia si focalizza  sulla cosciente intimità silenziosa dei pensieri e fantasie che Griet vive in presenza del grande artista, ma anche sulla meno cosciente profonda sensualità nel rapporto tra serva e padrone, che a volte lascia trasparire in modo sublime e subliminale l’ipotesi di un altro rapporto, quello tra amante e amato, e che poi si concretizza in quella tra modella e artista. Una sotterranea dinamica ove le emozioni sembrano a volte ambigue e sicuramente pericolose,  che provocano tensioni interiori. Ma questo desiderio è per l’artista, l’uomo o per l’arte di cui, come dicevamo sopra, Griet è pervasa? E cosa accade in Vermeer?  

Lui non si espone mai e non si chiarisce mai se il suo interesse vada verso la ragazza oppure verso il quadro. Cosa desidera il pittore? La perfezione che ricerca in ogni suo quadro o la tentazione verso qualcosa di più terreno?  Nessuno di questi dubbi, nel romanzo, trovano soluzione. L’unica soluzione è quella che il libro espone, ed è una soluzione tipicamente declinata al  femminile, tutto rimane sospeso. 

Il quadro, di cui Griet è modella, rimane fermo per molto tempo perché ‘manca qualcosa’.  Un qualcosa che Griet aveva intuito e che si risolve solo quando anche Vermeer comprende cosa manca. Mancava una luce, risolta con l’orecchino. Il pittore invita la ragazza ad indossarli anche se sono della moglie. Griet allora si fora i lobi, soffrendo molto ma lo fa con decisione e determinazione per ossequio. e forse altro, verso il pittore. Quando la moglie scopre il fatto, Griet viene allontanata. Dopo la morte del Vermeer, Griet viene convocata in casa dalla moglie del pittore che le consegna gli orecchini, perché questo era il desiderio dell’artista.  

La storia è frutto della fantasia della scrittrice e descrive una fanciulla che scopre i tormenti  di un amore ideale che, in quanto tale, irraggiungibile,  ma non per questo non sofferto interiormente. Griet decide di viverlo, tenendo ben in mente il principio con cui misurarsi costantemente, quello della realtà.

La mostra, avviene grazie alla chiusura del museo  (il Mauritshuis a L’Aia in Olanda) ove queste opere sono raccolte,  per restauri e  ampliamenti.   

Questo quadro, La ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer viene da molti (ma forse da tutti) riconosciuto come secondo solo alla Gioconda.

 

Share this post

PLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITPLG_ITPSOCIALBUTTONS_SUBMITRead Later

Open all references in tabs: [1 - 8]

Leave a Reply