Psicologia-Essere Genitori: i famosi “no che aiutano a crescere!”

Un test per analizzare il proprio modello educativo. Invitiamo i lettori che intendano esporre domande e problematiche di tipo psicologico di scrivere all'indirizzo vissia@vissiaviscomi.info che sarà lieta di rispondere attraverso le pagine del nostro quotidiano. I dati personali saranno trattati nell'assoluto rispetto della privacy e della riservatezza

Vissia Viscomi, psicologa

 

La settimana scorsa una signora mi ha detto: “Dottoressa, bisognerebbe diventare genitori 2 volte: la prima per sbagliare e la seconda per correggersi!”

Mi è sorto il dubbio che la seconda volta si sbaglierebbe comunque, per due semplici motivi:

1. Siamo genitori umani e la perfezione è un concetto molto lontano dal nostro modo di essere.

2. Siamo coinvolti emotivamente nell’attività genitoriale e questo distorce il nostro modo di analizzare e reagire alle diverse situazioni.

Esistono i genitori perfetti?

Assolutamente no! Esistono genitori in grado di equilibrare regole e piaceri nelle diverse fasi di crescita e genitori che entrano maggiormente in contatto col modo di vivere dei propri figli, che non per forza (quasi mai?) coincide col proprio.

Per lavoro incontro ragazzini che non hanno ricevuto alcuna regola comportamentale fino all’età dell’adolescenza: in casa non svolgono alcuna mansione, non sviluppano un senso del dovere, del guadagnarsi le cose, crescono con una sola convinzione “tutto è dovuto!”.

Questo atteggiamento genitoriale dell’essere amici/complici oggi è sempre più diffuso, vuoi per la reazione di alcuni genitori al loro passato di figli che non hanno ricevuto nulla dalla famiglia di origine, vuoi perché un figlio che fa ciò che vuole non si lamenta ed è poco stancante a fine giornata lavorativa, vuoi per i sensi di colpa che seguono le numerose separazione.

D’altro canto ho incontrato figli di genitori, con le loro manie di perfezione, sviluppano nei ragazzi quel senso del dovere oltre ogni piacere, che educano secondo il principio che tutto deve essere perfetto… e i loro figli spesso manifestano sintomi legati alla mania del controllo: tic nervosi, rituali comportamentali, disturbi d’ansia.

Quindi, si sbaglia sempre e comunque?

Partiamo sempre dal presupposto che i ragazzi e i bambini sono i termometri di casa: loro misurano stati umorali, tensioni, le accumulano e spesso le “buttano fuori” coi loro comportamenti.

Devo ancora incontrare un ragazzo che ha disturbi comportamentali che non siano collegati ad almeno uno dei due genitori.

G. faceva i dispetti alla mamma perché la vedeva triste e nervosa, e il momento in cui la faceva arrabbiare era l’unico in cui lei riusciva a scaricare la sua rabbia, F. era morbosamente attaccato alla mamma perché lei, in seguito alla separazione col padre, l’ha tenuto stretto a sé per superare il proprio senso di solitudine e abbandono, L. si comportava a 13 anni come un bambino perché in casa tutti si rivolgevano a lui definendolo “il cucciolo”, per questo motivo c’era chi gli legava le stringhe, chi gli metteva la cartella in spalla etc.

Il test per riflettere sul proprio modello educativo

Ci sono alcune domande a cui rispondere per compiere un primo check up del vostro metodo educativo:

  1. I vostri figli, qualsiasi sia la loro età, hanno regole in casa? (Molti di voi risponderanno “Certo!”).

  2. Quali sono? (Molti di voi faticheranno a trovarle. Con regole intendo anche orari imposti, mansioni domestiche…)

  3. Voi avete mantenuto la vostra identità personale, oltre quella genitoriale? (L’annullare tutti i vostri hobby, le vostre passioni, seppur ridotte per questioni di tempo, è l’errore più comune. A breve termine calma il proprio “senso di colpa”, a lungo termine porta nervosismo e frustrazione nel rapporto coi figli)

  4. La vita dei vostri figli è organizzata e riassunta secondo il vostro metro di soddisfazione o il loro?

  5. Quando succede qualcosa che non va in famiglia, fate mai l’esercizio di immaginare di essere una piccola mosca esterna, che osserva ciò che sta succedendo “dal fuori” ( la dissociazione abbassa il coinvolgimento emotivo), o traete le conclusioni in balia alle vostre personali emozioni?

  6. Risolvete sempre voi gli intoppi dei vostri figli o li aiutate (col dialogo ed esempi pratici) a sviluppare un senso di responsabilità? (su questo tema svilupperò il prossimo articolo)

Ci sonoe molti libri da leggere sull’essere genitori, io ne consiglio sempre due (brevi, essenziali e comportamentali) “Le mamme non sbagliano mai” e “I no che aiutano a crescere”.

Consiglio anche ai genitori con cui entro in contatto di scrivere questa frase su un pezzetto di carta e di tenerla sempre con sé:

“Ti insegnerò che sarai al mondo per essere contenta e non per accontentare me”.

Io la scriverò sul muro della cameretta della mia piccola Vittoria, per non scordarmene mai.

La dott.ssa Vissia Viscomi, Psicologa e Life Coach, lavora presso lo studio di Psicologia e Life Coaching di Baveno (Vb) e Domodossola (Vb). Da anni organizza seminari di Coaching (www.vissiaviscomi.info).

Venerdi 22 Giugno 2012 terrà a Domodossola un workshop pratico Sul Carisma Personale. Partecipazione al workshop: € 20. Workshop e pernottamento € 60. Info: www.vissiaviscomi.info

Vissia Viscomi

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