TERMOLI. Ha preso il via ieri sera, organizzata dall’Ordine degli Psicologi in collaborazione con Anci, la Settimana del Benessere Psicologico che prevede conferenze e consulenze gratuite presso gli studi professionali e Centri clinici aderenti su tutto il territorio regionale; l’incontro di ieri è stato occasione per incontrare e scambiare quattro chiacchiere con lo psicologo del Centro Clinico Vatma Nicola Malorni, e il medico pedriatra Costanzo Pinti sul tema “Psicologia e pediatria”.
“C’è bisogno di integrazione – specifica Pinti – e integrare pediatria, pedagogia e psicologia è una delle nuove correnti di pensiero che attraversano queste branche”; l’importanza, quindi, dello stare insieme nella cura e nella prevenzione per ogni possibile malessere interroga sulla necessità di “di puntare al concetto di prevenzione che è un qualcosa che non passa ancora, da un punto di vista culturale” ma è necessario perchè “il pediatra è il custode della salute psicofisica del bambino e, spesso, si avvale anche della consulenza dello psicologo”.
Abbiamo chiesto al dottor Pinti “quale può essere il passo in più che può compiere un genitore” e lui, in modo esplicito, ha affermato l’importanza di “prepararsi alla genitorialità, tant’è vero che aumentano i corsi pre parto dove c’è anche la partecipazione del pediatra e la consulenza dello psicologo perchè preparano non solo al parto ma anche al post partum quando bisognerà instaurare la relazione con il bambino che è una fase importantissima”.
Parlando poi dell’errore più comune dei genitori, quello che fa dire “Non credevo che…”, non v’è dubbio per il pediatra che sostiene: “Io dico sempre alle mamme che il bimbo va conosciuto. Un bambino è la scoperta dell’originalità dell’essere umano e la conoscenza che inizia nel rapporto madre bambino che è la relazione per eccellenza e poi si estende anche agli altri”.
Interloquendo con il dottor Nicola Malorni, abbiamo chiesto quale connubio esista tra “psicologia e pediatria”, ecco la sua risposta: “La psicanalisi dell’età evolutiva è nata con la pediatria. C’è Donald Woods Winnicott che è il caposcuola del gruppo degli Indipendenti Britannici che si poneva tra Freud e Melanie Klein, che ha fondato una scuola di psicoanalisi fondamentale dell’età evolutiva ed era un pediatra. La pediatria ha incontrato la psicologia sin dagli albori della psicologia del profondo. Oggi la psicologia si apre alla pediatria proprio perchè è riconosciuto dalla comunità scientifica che il bambino è un’unità psico somatica, cioè esprime il disagio psicologico e talvolta anche quello fisico, attraverso sintomi che sono espressioni sia del linguaggio corporeo sia del linguaggio psicologico. Molto spesso il disagio psicologico viene espresso in sintomi somatici, oppure i sintomi somatici hanno come conseguenza un grosso disagio psicologico, ci sono degli aspetti molto integrati tra loro e la psicologia deve necessariamente collaborare con la pediatria”.
Quali obiettivi in questa settimana?
“Ci proponiamo di sottolineare tutto ciò che la psicologia può fare per la promozione del benessere, quindi ci saranno delle conferenze che vanno a sottolineare cosa la psicologia può fare per la comunità per promuovere il benessere, lo stare in salute”.
In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, quale ruolo può avere lo psicologo?
“La psicologia può fare molto per la prevenzione e la prevenzione a lungo termine può avere dei risvolti positivi nelle casse delle aziende sanitarie e dei comuni che si trovano oggi a fronteggiare il disagio per esempio dell’età adulta o il disagio psichiatrico in generale e che può essere ridimensionato attraverso interventi psicologici che possono agire positivamente ai fini della prevenzione sin dalle prime fasi dello sviluppo e in questo il connubio tra psicologia e pediatria è fondamentale. La pediatria insieme alla psicologia rappresenta la via regia per la prevenzione del disagio psicologico o psichiatrico nell’età adulta”.
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