Molto si dice e si dirà riguardo la psicologia del trading, in effetti se esistono così tanti libri e se si é posta così tanta attenzione su questo aspetto del trading vale la pena chiedersi almeno il perché. La risposta può essere per alcuni scontata, per altri invece risultare sorprendente: il trading é per il 90% psicologia. Non é affatto l’ultima trovata per allargare il bacino d’utenza di questo mercato, ma é semplicemente una verità che va accettata anche se sembra assurda.
Si tende a pensare, erroneamente, che il trading sia tecnica sia conoscenza, calcolo matematico e tante altre leggende che scoraggiano molti ad investire e che fanno cogliere una sfumatura distorta del molto degli investimenti. In verità per investire e guadagnare basterebbe soltanto utilizzare una media mobile o comprare e vendere sui supporti e le resistenze, ma sto qui a parlare di argomenti tecnici, anche perché rappresentano solo il 10% del trading.
COMPRARE O VENDERE? E SE POI ME NE PENTO?
Il trading, soprattutto quello in opzioni binarie, che poi é l’attività di trading che risulta essere più redditizia per chi dispone di poco capitale, si basa su una scelta di tipo binario: il prezzo sale o scene. Si ha, di basse, il 50% di probabilità a favore, se a ciò aggiungi la tecnica giusta e la gestione del denaro non puoi perdere.
Sí, hai letto bene, e lo ripeto: non puoi perdere! Ma allora perché molti perdono?
Molti perdono perché non riescono a mantenere il controllo emotivo, non riescono a seguire una strategia, non riescono a non esaltarsi quando vincono e a limitarsi sempre ad investire la giusta percentuale. Se la regola base é non investire più del 5% del capitale di trading perché alcuni investono il 10-20 o anche 50%? Semplice, per avidità, tale avidità si esplica in tre modi diversi:
Quando si guadagna: si vuole guadagnare di più, sempre di più e sempre più in fretta, quindi, si rischia di più consapevoli del fatto che tanto, male che vada, si perdono i soldi guadagnati, ma se va bene si raddoppia, si triplica…
Quando si perde: si vuole recuperare nel minor tempo possibile, una perdita crea un’atteggiamento di sfiducia, di malessere, il trader diventa irrazionale, vuole liberarsi da questo stato emotivo e rischia di più, in questo caso possiamo anche utilizzare il termine “punta” data la natura dell’azzardo.
Quando si ha poco capitale: di solito succede a chi investe in opzioni binarie e sfruttando un deposito minimo basso, magari di soli 100€. Il trader in questo caso sa di avere una risorsa limitata e cerca di rischiare di più consapevole del fatto che rischiando di più può dare più valore alla sua risorsa.
QUAL’É L’ATTEGGIAMENTO GIUSTO?
Sicuramente l’atteggiamento giusto é un atteggiamento razionale, privo di emotività, basato esclusivamente sulla tecnica e sul seguire scrupolosamente e rigorosamente la strategia. Nessuna eccezione, si segue la strategia così come é e non ci si esalta se si guadagna tanto come non ci si deprime quando si perde. Ci sono trader che hanno iniziato con poco ed ora gestiscono investimenti per 300.000.000 (trecento milioni) di dollari, non ci sono arrivati grazie ai tempi buoni (in borsa i tempi sono sempre buoni perché si può guadagnare anche quando il prezzo scende), ma grazie al rigore, alla determinazione, grazie all’atteggiamento emotivo, non certo grazie alla/e strategia che é quasi sempre la stessa e che é in alcuni casi molto ma molto elementare.
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