Psicologia: aumentano gli orfani di donne uccise e l’Italia è impreparata
Pubblicato il marzo 11th, 2014 da Grazia Musumeci
In Italia sono oltre 1500. Attenti a questa cifra, che forse così a prima lettura può sembrare normale ma diventa altissima, spaventosa se pensate che tanti sono i bambini orfani di “femminicidio”. Millecinquecento orfani di una madre barbaramente uccisa e (quasi sempre) di un padre che finisce in carcere con le mani sporche del peggior delitto della storia.
Sono stati tre solo nella giornata dell’8 marzo, quella delle donne, i nuovi “femminicidi”, termine fastidioso ma necessario a indicare una sconvolgente crescita dell’omicidio femminile compiuto da uomini, “maschi”, che come il maschio animale si comportano… possessivi e comandanti verso la propria compagna. E all’interno di questa follia dettata dalla crisi e dalla cattiva educazione del passato, che ha abituato troppi uomini ad avere tutto e subito, le vittime sono i bambini. Negli articoli di cronaca vengono appena considerati, messi in ombra dal dramma di una madre morta, ma nella vita reale sono loro il dramma principale.
Sono orfani che devono elaborare un lutto fatto di immagini da film dell’orrore, senza poter contare sulla consolazione del genitore rimasto, nell’80% dei casi proprio il colpevole del loro dolore. Sono bambini che devono elaborare un dolore doppio e quel che è peggio è che il nostro Paese non è organizzato per aiutarli. Una ricerca dell’Università Seconda di Napoli ha condotto uno studio lungo 13 anni in cui ha valutato anche questo aspetto “tecnico” evidenziando come non abbiamo quasi nessun protocollo, né percorsi o strumenti che offrano a questi orfani una vita migliore. Anche il fatto che spesso questi orfani siano affidati a parenti stretti, spesso anziani (nonni o zii) è sbagliato. Occorrono braccia e menti forti per gestire ragazzini che cresceranno con una rabbia e un’aggressività quasi sempre inevitabile. Occorrono persone esperte che possano seguirli a livello di sviluppo mentale.
Tag:cervello, Forma fisica, salute bambini
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