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Per il quarto anno consecutivo l’Ordine Psicologi Piemonte apre le porte e organizza il Mese del Benessere Psicologico. Obiettivo? Prevenire, intervenire sulla salute individuale e delle organizzazioni, riconoscere le criticità prima che assumano caratteristiche conflittuali o patologiche. Previsti in tutta la Regione incontri con i cittadini e nelle scuole.
06 NOV - Il Benessere si scopre, è il leit motif della iniziativa, accompagnato dall’immagine di un sorriso, che sarà comunicata a tutti i cittadini del Piemonte attraverso pagine pubblicitarie sui principali quotidiani, affissioni in tutti i capoluoghi di provincia e attraverso il supporto delle oltre 1.600 farmacie del Piemonte, oltre che naturalmente attraverso la pagina Facebook e il sito internet dell’Ordine.
Perché abbiamo scelto un sorriso?Non certo perché non ci sia consapevolezza della sofferenza e della fragilità che quotidianamente la nostra professione incontra. Ma perché riteniamo che alla competenza alla cura della sofferenza si debba affiancare una competenza all’analisi delle risorse individuali e collettive: riconoscere i limiti e le criticità può portare ad una depressione patologica o al contrario ad un sano riconoscimento delle necessità di cambiamento che sono proprie del nostro tempo storico. Bisogna trovare le capacità e le risorse individuali che aiutano a far fronte alle difficoltà e agli eventi traumatici, riorganizzando la propria vita.
Cosa può fare la psicologia? Molto
Prevenire, intervenire sulla salute individuale e delle organizzazioni, riconoscere le criticità prima che assumano caratteristiche conflittuali o patologiche. E poi intervenire specificatamente con la cura, quando i limiti individuali e familiari sono stati superati e la patologia prende il sopravvento, talvolta in modo temporaneo, talvolta in modo duraturo.
I Consulti gratuiti
Novembre è il mese in cui i cittadini di tutto il Piemonte hanno l'opportunità di usufruire di un confronto gratuito con uno Psicologo: sull'intero territorio regionale infatti oltre 1.000 professionisti dell'Ordine aprono i propri studi a chiunque desideri avere un consulto, un primo momento di incontro e confronto da cui trarre l'occasione per ripensare progetti e stili di vita, per guardare il proprio approccio al lavoro o allo studio da un'ottica diversa, magari per recuperare motivazioni perdute, risorse interiori, capacità relazionali o ancora per riuscire ad affrontare una crisi, un dolore, una malattia.
Un'iniziativa attraverso cui creare maggior sensibilità verso la Psicologia e i suoi ambiti, divulgando le informazioni sulle molteplici competenze che le appartengono e promuovendo il benessere psicologico come valore fondante ed imprescindibile della nostra esistenza.
L'elenco degli Psicologi aderenti al Mese del Benessere Psicologico a cui rivolgersi per il consulto gratuito può essere richiesto al Numero Verde 800174515 ed è disponibile sul sito dell'Ordine degli Psicologi, dove è anche possibile trovare il calendario degli appuntamenti pubblici.
Gli incontri per i cittadini
Il Mese del Benessere Psicologico propone inoltre numerosi appuntamenti di approfondimento aperti al pubblico, organizzati nelle diverse città della Regione. Le competenze degli iscritti all’Ordine degli Psicologi confluiscono infatti in eventi, seminari, convegni dedicati al confronto e alla discussione su temi di interesse comune: ansia, disturbi alimentari, angoscia dovuta alla perdita del lavoro e alla precarietà, problemi psicosomatici, sessualità, rapporto con i figli, difficoltà nell'apprendimento, dolore del lutto o della malattia, esigenze degli anziani, aggressività tra ragazzi e sulle donne, separazioni conflittuali.
Circa 60 appuntamenti organizzati da Associazioni per sensibilizzare, informare, divulgare l’utilità della psicologia in vari ambiti.
Gli incontri presso la sede dell’Ordine di Torino sono stati costruiti per confrontarsi tra professionisti e con altri professionisti, ma anche per dare un quadro degli ambiti ormai storici della psicologia e forse ancora di più di quelli che aprono spazi ed interessi ritenuti importanti e relativamente nuovi.
La psicologia sul territorio (nelle farmacie e nella scuola), negli ambiti deputati alla cura della patologia conclamata (strutture residenziali) o all’intervento nelle situazioni traumatiche (in ospedale, con specifiche metodologie) in aree che richiedono competenze specifiche e mirate (disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento), in situazioni di emergenza (posto di assistenza sanitaria) o in situazioni che hanno implicazioni forensi e per le quali sempre meglio ci dobbiamo attrezzare. L’attenzione all’evoluzione sociale e tecnologica deve essere costante per essere al passo con il nostro tempo e quindi ci porta a confrontarci, come verrà fatto in un incontro del 18 novembre, con “gli aspetti pratici e deontologici”.
Il lavoro di confronto e di approfondimento non può prescindere da un grande tema del nostro tempo, quello del confronto tra culture. Ed ecco che il Convegno di Etnopsicologia che si svolgerà il 23 novembre ci permetterà un ulteriore dibattito su temi complessi, quali il diverso universo simbolico e comportamentale a cui riferirsi con le famiglie migranti, per esempio nella relazione di coppia e in quella con i figli, le differenti modalità educative, gli effetti della fragilità sociale che generano sovente una distorsione nell’osservazione delle specificità individuali e delle dinamiche intersoggettive. Il nodo relazionale che unisce l’operatore al migrante è intessuto delle difficoltà di un incontro che genera sempre ansia e difese. Ci dobbiamo dotare, adulti che operano su vari fronti, di strumenti per dipanare e distinguere i fattori legati al percorso migratorio, ai suoi traumatismi e alle difficoltà di adattamento.
Gli eventi si svolgeranno in tutto il Piemonte (il programma completo è disponibile sul sito) e in particolare segnaliamo qui le iniziative dei nostri Punti informativi.
Ad Alessandria:
un importante seminario tratterà il 25 novembre delle “Omofobie: aspetti psicologici e giuridici delle discriminazioni”, portando come sempre l’attenzione su temi di attualità e su come la psicologia interagisca con altre professionalità portando la propria specifica competenza.
A Cuneo:
ci saranno due seminari , uno tratterà, come a Torino, della “Collaborazione sul territorio tra psicologi e farmacisti”; il secondo, che si svolgerà il 14 novembre, affronterà il tema attuale della “Promozione del Benessere psicologico nella crisi socio-economica contemporanea”.
A Novara:
il 7 novembre, si parlerà di un tema di dolorosa attualità, la “Violenza sulle donne”.
Ci sono degli ambiti che si stanno rivelando di grande importanza per noi e sui quali cercheremo di tenere acceso e vivace il dibattito e la formazione: la psicologia delle Cure Primarie, la Psicologia e l’Economia, la Psicologia e l’Ambiente.
Psicologia delle Cure Primarie (PCP): significa un lavoro interprofessionale con il medico di Medicina generale che si “fonda sull’adozione di interventi terapeutici evidence-based, multi professionali, integrati e collaborativi che consentano di affrontare in modo appropriato e tempestivo le patologie al loro esordio, di migliorare l’aderenza alla terapia dei pazienti affetti da patologie croniche, di incrementare il benessere individuale e quindi di diminuire l’utilizzo improprio e i costi del Sistema Sanitario.
Psicologia ed Economia
Curiosità. Pochi sanno che nel 2002 è stato dato il Nobel per l’economia a Daniel Kahneman (psicologo israeliano) insieme a Vernon Smith “per aver integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza”.
E’ stato il secondo psicologo ad avere il Nobel in economia, il primo fu Herbert Simon nel 1978.
Gli incontri per le scuole
Grazie alla disponibilità di molti colleghi sono stati avviati un centinaio di progetti di incontri nelle scuole con il coinvolgimento di docenti, ragazzi e delle loro famiglie. La psicologia nella scuola e per la scuola è storica, ha vissuto cambiamenti legati a molti fattori ed oggi si esplicita sia nella consulenza ai ragazzi e alle famiglie, sia nel lavoro con gli insegnanti e i gruppi classe, sia nel lavoro sull’organizzazione. Ovvia la presenza nella valutazione dell’impatto emotivo delle disabilità di varie forme e gradi.
Sarà possibile per ogni scuola che lo desideri consultare il calendario sul sito dell’Ordine e richiedere l’intervento del professionista disponibile nella propria zona per organizzare un incontro nel proprio istituto.
I Giovani al centro: il Mese del Benessere si apre parlando di giovani
Un intervento psicologico appropriato è tanto più efficace quanto più è precoce e tempestivo, soprattutto nell’età evolutiva che si caratterizza per una forte dinamicità e possibilità di cambiamento. La valorizzazione delle risorse relazionali possono sostenere lo sviluppo sano di un bambino impedendo di arrivare ad una cronicizzazione sintomatica. La fascia di età considerata come età adolescenziale va dai 12 ai 21 anni (come da indicazioni del “Manuale di accreditamento tra pari” della Regione Piemonte del 2011). In età adolescenziale i segnali di allarme del disagio emozionale e/o del rischio di psicopatologia sono da individuare tenendo conto della complessa dinamica evolutiva che caratterizza questa fase del ciclo vitale. In adolescenza è necessario evidenziare gli indicatori “fase specifici” che evidenziano un malessere presente ma espressione tipica di questa fase evolutiva, distinguendoli da segnali di malessere che caratterizzano un esordio patologico. Trattare il malessere psicologico in adolescenza limita l’esito di psicopatologie più strutturate in età adulta come indicato dalla letteratura scientifica sull’argomento.
Abbiamo anche scelto di aprire il Mese del Benessere occupandoci di Adolescenza
L’anno scorso l’avvio era stato dato dalla Psicologia dello sport, altra area nella quale le nostre competenze si sono rivelate utili. Quest’anno partiamo dall’adolescenza. Per quale motivo? Perché è una fase di passaggio dal mondo onnipotente dell’infanzia a quello adulto, perché il riconoscimento dei limiti e delle risorse, l’uscita dal pensiero magico per entrare in un mondo reale, fatto di rischi ma anche di possibilità rende questo passaggio sensibile e delicato per i ragazzi e per gli adulti che li accompagnano dentro la vita. I genitori prima di tutto, ma tutto il mondo adulto che li circonda.
Abbiamo voluto, per l’evento di apertura una “varietà di mondo adulto”: lo psicologo, l’ispettore di Polizia Postale, l’Assessore alle Politiche Sociali, giovani conduttori radiofonici. Vedi programma allegato.
Perché sempre, ma ancora di più quando i ragazzi vivono l’angoscia degli adulti per il futuro, la percezione di un rete sociale che tiene è fondamentale. Adulti disorientati, che si devono velocemente aggiornare sulla tecnologia, talvolta sentendosi esclusi, che sanno di dover inventare un mondo diverso e non ne vedono ancora traccia, che hanno paura per i propri figli perché sanno che oggi il 40% dei giovani non trova collocazione lavorativa. A fronte di un 60% che la trova, ricordiamolo. Paura degli adulti che per i ragazzi si può trasformare in disperazione, in perdita di speranza, nella sensazione di avere davanti soltanto vicoli ciechi. Ecco che allora una rete di adulti che insieme, in alleanza e con funzioni diverse custodisca e protegga la costruzione del futuro diventa fondamentale. Perché gli adolescenti non sono soltanto il futuro delle proprie singole e private famiglie, ma sono il futuro di tutti noi.
Nella nostra Regione sono molti i centri privati che si occupano con serietà e competenza degli adolescenti e delle loro famiglie. Inoltre, come testimonierà anche uno degli interventi previsti, sia pure con i limiti attuali del SSR, abbiamo a disposizione anche una Rete regionale di psicologia dell’adolescenza che fornisce supporto come servizio pubblico.
L’OMS (organizzazione mondiale della salute) rileva che il 9% dei pazienti dei Medici di Medicina Generale presentano sindromi “sottosoglia”, cioè disturbi che non soddisfano criteri nosografici ma hanno notevole impatto sulla vita delle persone nonché sul costo/funzionamento del sistema sanitario. Il peso economico del disagio psicologico e psichiatrico è stimato dall’OMS tra il 3 e il 4% del PIL dell’Unione Europea
Globalmente i disturbi mentali costituiscono il 12% delle patologie che affliggono la popolazione (Nordstrom e Bodlund, 2008), nel 2020 saranno i disturbi più gravosi per le società di tutto il mondo.
In Europa il disagio psichico coglie un soggetto su quattro (WHO, 2012) , tra questi il 50% non riceve alcuna forma di trattamento e tra coloro che vengono sottoposti ad indagini mediche pochi ottengono un supporto psicologico (Gunn e Blount 2009).
“Nel 2012 l’American Psychological Association ha fatto il punto delle evidenze disponibili sulla efficacia della Psicoterapia evidenziando come gli effetti mediamente prodotti dalla Psicoterapia risultano ampi e significativi (APA 2012). Questi effetti sono abbastanza costanti nella maggior parte dei disturbi, con variazioni dovute sia alla severità del problema che alle caratteristiche del paziente (cronicità, supporto sociale, intensità, etc. Beutler 2009); tendono ad avere effetti più duraturi dei farmaci e richiedono meno trattamenti addizionali nel tempo, questo perchè le persone acquisiscono nuove competenze che gli consentono di gestire diversamente i nuovi problemi. (testo tratto da Psicoterapia: effetti integrati, efficacia e costi-benefici a cura di David Lazzari, )
Cyberbullismo
Save the Children ha pubblicato on line i risultati dell’indagine «I ragazzi e il Cyberbullismo» realizzata da Ipsos, e ha fatto subito notizia. Viene scelta come data il 4 febbraio 2013, la vigilia del Safer Internet Day, la giornata istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei nuovi Media tra i più giovani.
Il dato più sconcertante è quello che riguarda i pericoli percepiti dai ragazzi, il 72% dei giovanissimi riconosce infatti, nel cyberbullismo la più grande minaccia da cui difendersi. Questa modalità di attacco, che può giungere in ogni momento e in qualunque luogo, attraverso i nuovi mezzi tecnologici, viene percepita più pericolosa della droga (55%), del pericolo di subire una molestia da un adulto (44%) o del rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile (24%).
Per il 61% dei ragazzi intervistati, sono i Social Network la modalità d’attacco preferita dal cyberbullo che colpisce le sue vittime pubblicando e diffondendo immagini denigratorie (59%) o creando on line “gruppi contro” (57%). Ad essere stati testimoni di bullismo elettronico (direttamente o indirettamente) sono, secondo l’indagine, 4 ragazzi su 10. I motivi per i quali si può essere presi di mira sono i più vari: perché considerati “diversi” per l’aspetto fisico (67%), per l’orientamento sessuale (56%) o perché di altra nazionalità (43%).
Quali sono le conseguenze cui si può andare incontro? Per molti dei ragazzi intervistati il cyberbullismo, arriva a compromettere il rendimento scolastico (38%), può erodere la volontà di aggregazione della vittima (65%) e nei casi più gravi può portare a serie conseguenze psicologiche (57%).
L’indagine fornisce una fotografia sull’utilizzo del web da parte dei ragazzi italiani, ma non solo, come sostiene Save the Children “indaga sull’inclinazione sempre più frequente tra i pre-adolescenti, ma ancor di più tra i teenager, a sperimentare attraverso l’uso delle nuove tecnologie una socialità aggressiva, denigratoria, discriminatoria e purtroppo spesso violenta.”
06 novembre 2013
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