Pescara. Muove i primi passi “Un cammino nell’insieme”, progetto che gode del cofinanziamento del “Piano regionale degli interventi in favore della famiglia, in attuazione della L.R. 95/95, a cura de poliambulatorio “Domenico Allegrino” in rete con l’Istituto di Psicologia Relazionale Abruzzese Maria Grazia Cancrini. Oggi una presentazione in Comune che ha solo patrocinato l’iniziativa, in presenza del sindaco Marco Alessandrini, della presidente dell’Associazione Domenico Allegrino Onlus Antonella Allegrino, della consigliera comunale Leila Kechoud, dei rappresentanti dell’Istituto di Psicologia Relazionale Abruzzese Maria Grazia Cancrini IPRA e degli altri operatori del progetto.
“Come istituzione non potevamo che dare visibilità ad un progetto che realizza una rete virtuosa a vantaggio del prossimo in difficoltà – commenta il sindaco Marco Alessandrini – Il progetto ne è la concretizzazione perché mette insieme i fondi della Regione, individuati dall’assessorato alle Politiche sociali di Marinella Sclocco, sempre aperto al binomio coesione e sviluppo, insieme ai fondi di associazioni che operano dal basso, ovvero dal punto di vista dei più deboli, in questo caso le persone toccate dalla crisi economica. La Onlus Domenico Allegrino lo fa ormai da tanto tempo, come anche gli altri partner del progetto che speriamo possa essere di sollievo al disagio che prova chi vive queste situazioni. Riportare il sorriso sul viso delle persone è un’impresa che vale sempre e che di certo costa meno del broncio”.
“Il ruolo delle istituzioni è il filo di congiunzione fra operatori e cittadini che usufruiranno dei servizi – aggiunge la consigliera Leila Kechoud - Solidarietà e rete di sostegno sono le costanti, è un servizio indirizzato alle famiglie e oltre a queste sono convinta che andrà a vantaggio anche dei piccoli imprenditori e commercianti, perché il progetto promuove anche l’autostima che per chi attraversa problemi economici è un fattore determinante per la rinascita”.
Attraverso il poliambulatorio medico, l'associazione Domenico Allegrino propone la creazione di gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto (AMA) che si autogestiranno attraverso la partecipazione di “facilitatori”, le psicoterapeute Vania Petruzzelli e Marcella Di Bernardo.
Figure che agevoleranno i rapporti tra le persone e le supporteranno nel raggiungimento degli obiettivi che sono: aumento dell'empowerment dei destinatari del progetto, della resilienza agli eventi della vita, promozione degli interventi AMA con il coinvolgimento delle famiglie e diminuzione del rischio di emarginazione sociale. Uno “Sportello di informazione” è già attivo per raccogliere le richieste di iscrizione gratuita agli incontri dei gruppi che si terranno per sette mesi con cadenza quindicinale e che, nell'ultimo periodo, saranno integrati anche da attività a sostegno della genitorialità (Parent Training) e da esercizi di bioenergetica tenuti dalla dottoressa Marilena Pompa, dell'associazione Diversuguali. Il numero per rivolgersi allo sportello e partecipare ai gruppi AMA è lo 3474704320.
“Strutture come il nostro poliambulatorio, che forniscono gratuitamente visite specialistiche ed esami strumentali a singoli e famiglie in difficoltà economiche, sono sovraccaricate da richieste inerenti servizi psicologici innovativi – spiega Antonella Allegrino, presidente dell'associazione 'Domenico Allegrino' - Accoglienza e ascolto sono la nostra filosofia d’amore e vogliamo, insieme al contributo delle istituzioni, diminuire il rischio di emarginazione sociale, collegato alle nuove povertà. Attraverso questo progetto intendiamo creare nuovi percorsi per le famiglie per mezzo di un intervento di prevenzione, teso all’ascolto, al sostegno, alla cura dei fragili contesti in cui vivono. Anche per ridurre e contenere i livelli di ansia, rabbia, stress, frustrazione, il senso d'isolamento e d'impotenza che quotidianamente le persone portano all’interno dei propri contesti di vita quotidiana. In un momento delicato della propria esistenza, questo tipo di esperienza può essere di grande sostegno, soprattutto, per ridurre quel malessere continuo che si riversa nella propria famiglia, rischiando di distruggere veramente tutto”.
“I gruppi AMA non risolvono di certo la crisi economica ma possono ridurre i danni che essa genera, migliorando le condizione di frustrazione e rabbia che attanagliano interi sistemi famigliari – aggiunge la dottoressa Raffaella Papagna, psicoterapeuta dell'Ipra e progettista dell'iniziativa - Attraverso gli AMA si diventa protagonisti del proprio progetto di miglioramento, affrontando il disagio, mettendosi in gioco in prima persona con il confronto, lo scambio di esperienze, informazioni ed emozioni. Il problema viene 'con-diviso', elaborato, razionalizzato, attraverso l’ascolto privo di pregiudizio, in un clima di fiducia reciproca, scoprendo e potenziando le risorse e le capacità di ciascun partecipante. All’interno del gruppo sono condivise regole, obiettivi e valori”.