Nuovo sportello antistalking in provincia di Varese

SOMMA LOMBARDO - E’ stato presentato in Comune a Somma Lombardo il nuovo sportello antistalking, iniziativa promossa da Provincia di Varese – Assessorato alla Sicurezza e Protezione civile e che si è già concretizzata con un sportello presente a Varese e che ora si amplia a tutto il territorio provinciale. Per l’Ente provincia erano presenti l’Assessore a Sicurezza e Protezione civile della Provincia di Varese Massimiliano Carioni, sul cui impulso è partito l’intero progetto e il Vicepresidente della Provincia di Varese Luca Marsico. «Credo sia questo un servizio importante per tutti i cittadini e per dare loro un aiuto concreto a combattere questa strisciante forma di violenza. Lo sportello – ha dichiarato Carioni – A Varese, dopo un anno di attività del primo sportello aperto sono i numeri a dirci quanto questa esigenza avesse necessità di una risposta concreta. Ora intensifichiamo l’azione con questa seconda presenza sommese e non a caso. Proprio a Somma infatti abbiamo percepito una grande sensibilità sul problema, qui ci sono stati una serie di incontri molto partecipati e quindi abbiamo deciso di rafforzare i “presidi” anche nella parte sud della provincia, con l’auspicio che il servizio diventi un aiuto certamente alla vittime, ma anche alla magistratura che si occupa dei singoli casi appurati». Il Vicepresidente Marsico ha sottolineato come «anche in questo caso Provincia di Varese ha risposto per prima e con i fatti. Un segnale di grande attenzione al territorio e a tutti i nostri cittadini: direi non solo Varese, ma tutta la provincia. Con questa iniziativa, infatti, diamo un servizio importante a tutto il territorio». 

Report Attività di sportello Antistalking e contro le nuove forme di violenza psicologica - periodo attività: 09.03-2012 al 10.02.2013

 

Persone accolte allo sportello:

  1. a.      I NUMERI

63  persone accolte allo sportello di cui: 38 vittime dirette e 25 vittime secondarie[1]

Le persone assistite allo sportello riferiscono che sono stati coinvolti nel meccanismo stalkizzante  anche dei loro familiari di cui:

9 anziani

5 giovani ragazze/i sotto i 22 anni

10 bambini

I dati evidenziano come lo stalking sia un fenomeno che può arrivare a coinvolgere un intero nucleo familiare: si può quindi affermare che è la famiglia vittima di stalking e non soltanto il singolo componente.

  1. b.      PRESTAZIONI  FORNITE

Lo sportello ha garantito il servizio di assistenza una volta alla settimana, di giovedì pomeriggio. Le presenze allo sportello antistalking da parte degli operatori, in base alle richieste effettivamente pervenute, sono state complessivamente 29. Nello specifico sono state 3 le presenze mensili, ad eccezione dei mesi di agosto in cui gli operatori sono stati presenti in un unico turno, mentre nei mesi di settembre e dicembre le presenze sono state 2.

A ciascuna vittima è stato offerto un servizio di consulenza integrato di 2 o 3 colloqui integrati psicologico – legali allo sportello;

Numerosi sono stati i contatti telefonici da parte delle vittime per avere ulteriori  informazioni e per monitore la propria situazione durante il periodo di assistenza allo sportello e dopo la conclusione della consulenza.

Sono stati effettuati:

un accompagnamento presso la Polizia del caso valutato come più grave e prodromico ad una situazione delittuosa;

6 psicoterapie brevi a 4 vittime di stalking, in aggiunta alle consulenze integrate psicologico-legali effettuate allo sportello nei casi di grave prostrazione psicologica, tra cui una rivolta ad un ragazzino adolescente.

1. ATTIVITA' DELLO SPORTELLO

 

L’Associazione Psicologia e Legalità ONLUS attraverso l’attività dello sportello Antistalking e contro le nuove forme di violenza psicologica in Convenzione con l'Ente Provincia di Varese - Assessorato alla Sicurezza fornisce aiuto e servizi di assistenza specialistica alle vittime di stalking e di violenza psicologica mediante: accoglienza; consulenza psicologica; assistenza legale; assistenza medica e sociale; supporto riabilitativo.

- Lo sportello fornisce altresì risposte di assistenza alle possibili forme di violenza psicologica rientranti nella manipolazione affettiva e collaterali alle dinamiche psicologiche e relazionali disfunzionali.  

- L’attività dello sportello si pone in continuità rispetto ad azioni già svolte dall’Ente Provincia di Varese - Assessorato alla Sicurezza, dal Comune di Varese e dai volontari dell’Associazione Psicologa e Legalità ONLUS sui temi dello stalking e della violenza psicologica, a partire dall’anno 2010.

- L’equipe multidisciplinare dello sportello è costituita da professionisti volontari, psicologi, avvocati e medici e coordinata dalla dott.ssa Maria Rosaria Infante, psicologa con competenza specifica sul tema dello stalking e della violenza psicologica; la formazione dell’equipe è affidata alla dott.ssa Marina Consolaro, pedagogista e formatrice, che si occupa del coordinamento della formazione e della supervisione dell’attività degli operatori.  L’acceso allo sportello avviene tramite il contatto telefonico al numero dedicato 334.1433233. Telefonicamente è fornita una prima assistenza atta a tranquillizzare la vittima e fornirle informazioni per predisporre un piano di sicurezza ed è fissato un appuntamento allo sportello di consulenza  integrata legale-psicologica. L’appuntamento è fissato per la stessa settimana e nel 90% dei casi entro 3 giorni e nei casi di grave urgenza, nel giorno stesso o entro il giorno successivo alla chiamata.          

2.3. Esiti psicologici nelle vittime di stalking

 

I comportamenti stalkizzanti provocano esiti psicologici e comportamentali molto gravi nelle vittime, i cui sintomi tipici sono: ansia, paura, sintomi depressivi di varia severità, fino a giungere a più conclamati disturbi post-traumatici da stress, perdita del sonno, sensazione di sentirsi controllati e di non essere più padroni della propria vita, sensazione di impotenza, rabbia. Ciò influisce negativamente sulla famiglia, sulla gestione dei figli e del lavoro, sentendo costantemente la propria mente completamente colonizzata dalle violenze subite (M. Rosaria Infante, 2012).

I comportamenti di stalking possono rientrare in tre grandi categorie (Mullen e Pathé, 2002):

Le comunicazioni indesiderate: di solito sono rivolte direttamente alla vittima di stalking, ma possono consistere anche in minacce o in contatti con la famiglia, gli amici o i colleghi della vittima stessa. Lettere e telefonate sono le forme più comuni di comunicazione indesiderata, ma anche sms ed e-mail, biglietti, scritte sui muri.

I contatti indesiderati: comprendono tutti i comportamenti dello stalker diretti ad avvicinare in qualche modo la vittima. Tra questi i più diffusi sono i pedinamenti, il presentarsi alla porta dell’abitazione o gli appostamenti sotto casa, recarsi negli stessi luoghi frequentati dalla vittima o svolgere le stesse attività.

– I comportamenti associati: l’ordine o la cancellazione di beni e servizi a carico della vittima, al fine di danneggiarla o intimidirla, l’annullamento della richiesta di beni o servizi a nome della vittima, reclami, iniziative legali pretestuose, inserzioni e annunci pubblicitari, minacce e aggressioni (fisiche o sessuali).

 

3. ASSISTENZA FORNITA ALLE VITTIME E CASISTICHE

 

Allo sportello sono fornite informazioni di psico-educazione per le  vittime di stalking, di seguito riprodotte, atte a rendere ulteriormente chiari i meccanismi della violenza, in aggiunta alle indicazioni già fornite e a garantire la propria incolumità.

 

Indicazioni per l’utente: cosa fare e non fare in caso di stalking

1) evitare tutti i contatti con lo stalker: ciò è un punto di partenza di fondamentale importanza, anche se non facile da realizzare. Non essere gentile con lui o con lei, prestare attenzione o avviare contatti con lo stalker potrebbe infatti involontariamente rinforzare e rafforzare la sua condotta, inducendolo a pensare che la sua perseveranza porterà ad relazione con la vittima.

2) cercare l’aiuto delle autorità: informare le autorità di polizia locale che si è vittima di uno stalker e che si pensa di presentare denuncia se gli episodi dovessero continuare (ad esempio per più di due settimane). Questo è necessario anche se non si intende formulare una querela o se ciò non è possibile dati i fatti riportati.

3) Conservare le prove di ogni contatto con lo stalker, documentare ogni forma di comunicazione su un diario personale o su un’agenda. Conservare tutte le prove.

4) Non dimenticare ogni minaccia scritta o verbale. Non distruggere, in un momento di disperazione o di abbattimento, i nastri della segreteria telefonica, i biglietti, le lettere, le e-mail o i regali. Le e-mail andrebbero stampate e copiate sul disco fisso, le telefonate andrebbero registrate per giorno e per ora. La documentazione scritta andrebbe conservata per eventuali future consultazioni.

5) Tenere una documentazione di tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo (gli episodi specifici), quando (ora, giorno e data) e dove.

6) Altri elementi che dovrebbero essere registrati o conservati, perché utili a provare i comportamenti di stalking, sono: biglietti manoscritti, numero di targa, abbigliamento, l’ora del giorno e, se possibile, eventuali numeri telefonici rimasti in memoria.

Tutti questi elementi aiutano la polizia nelle indagini e supportano un futuro procedimento contro l’autore di reato.

5. GRUPPI DI STUDIO E RICERCA

 

L’Associazione Psicologia e Legalità Onlus ha predisposto un gruppo di studio e di lavoro sul fenomeno dello stalking e della violenza psicologica composto da professionisti e volontari che a titolo gratuito studiano ed analizzano il fenomeno.

L’Associazione intende effettuare uno studio di carattere rigoroso sul fenomeno dello stalking e della violenza psicologica. A tal fine è somministrato alle vittime accolte allo sportello, al 2^ colloquio un questionario composto da item atti a misurare numerose aree ed aspetti dello stalking al fine di avere informazioni sempre più precise su quanto emerso e poter fare in modo specifico una rilettura di carattere qualitativo e quantitativo del fenomeno dello stalking e della violenza psicologica sul territorio provinciale.

Il questionario è anonimo ed è garantito in tutto il percorso di assistenza il rispetto della privacy secondo la normativa vigente.

 

6. ALTRE ATTIVITÀ ASSOCIATIVE concluse

 

L’Associazione è impegnata in attività di diffusione sui temi dello stalking attraverso la presentazione di casi-tipi sul quotidiano la Provincia, al fine di diffondere la cultura della conoscenza della violenza psicologica.

L’Associazione ha effettuato il Progetto “Ginestra” con il Patrocinio della Provincia di Varese,  presso il Comune di Somma Lombardo.

Il progetto è un’ azioni di sensibilizzazione e psico-educazione per prevenire la violenza psicologica e favorire l’affettività e la crescita personale.

Il progetto è consistito in un ciclo di 4 Incontri di sensibilizzazione sui temi dello stalking e della violenza psicologica, per favorire la crescita personale, il benessere relazionale ed affettivo.

La partecipazione agli incontri ha favorito l’acquisizione di strumenti attivi per effettuare un cambiamento ed un arricchimento in positivo del proprio punto di vista, attraverso i momenti di confronto con i partecipanti e permette altresì di abbandonare i comportamenti che ostacolano la propria serenità, aiutando ad acquisire la capacità di esprimere in modo autentico i propri bisogni nei vari possibili contesti di interazione.

I seminari  hanno fornito spunti di riflessione per aiutare a trovare il giusto equilibrio tra le richieste provenienti dal mondo interno, cioè tra ciò che si pensa sia giusto per sé e che si desidera nella propria vita e le richieste provenienti dal mondo esterno.

I 4 temi trattati durante gli incontri sono stati:

1^ tema:  STALKING e violenza psicologica: aspetti legali, psicologici e sociologici.

2^ tema: AUTOSTIMA: le regole pratiche

3^ tema: ASSERTIVITÀ E GESTIONE DELLA RABBIA

4^ tema: EMOZIONI E SVILUPPO DELL’AFFETTIVITÀ.

 

 


[1] Si intende per vittima diretta  colui/colei che subisce direttamente comportamenti stalkizzanti; per vittima secondaria si intende il familiare o la persona prossima alla vittima che ha patito alcuni dei comportamenti stalkizzanti in forma minore, agiti dallo stalker per incrementare il danno alla sua vittima diretta.

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