“Non esiste cultura, antica o moderna, arcaica o civilizzata, che non possieda i suoi miti. Molti miti si assomigliano, pur appartenendo a popoli vissuti in epoche diverse ed in luoghi molto lontani. In alcuni miti dell’America si raccontano storie uguali a quelle di altri miti dell’Asia o dell’Africa o dell’Europa”. Così lo psichiatra e psicoterapeuta Massimo Lanzaro introduce al suo ebook “Nel punto atomico dove scompare il tempo” (disponibile da oggi online all’indirizzo http://www.editoredimestesso.it/Massimo_Lanzaro/Home.html). “Cambia il nome dei personaggi, cambia l’ambiente geografico, l’epoca, cambiano altri particolari ma l’intreccio di base ed il significato sostanziale delle storie, restano gli stessi – prosegue Lanzaro -. Le fiabe, i miti, le narrazioni in generale consentono pertanto di studiare l’anatomia comparata della psiche collettiva, ovvero di ‘ipotizzare paragoni tra ieri ed oggi’. Alcune ‘costanti naturali’ sono l’espressione più pura dei processi psichici dell’inconscio di massa e di base rappresentano gli archetipi in forma semplice e concisa, su cui di volta in volta si stratificano o con cui si intersecano elementi e contaminazioni culturali. Ad un livello più ampio alcune narrazioni sono ritenute una compensazione inconscia dei valori dominanti di una determinata società”. Gli scritti di psicologia d’impostazione junghiana si rivolgono in particolare a studenti di psicologia, psicologi ad orientamento analitico, operatori sociali, medici, antropologi, studenti di letteratura e storia dell’arte.