TERMOLI. Il Centro clinico Vatma di Termoli, da Progetto pilota per il Molise, dopo ventiquattro mesi di attività, si è rivelato un modello di intervento che riscuote la stima e l’interesse di rappresentanti delle Università italiane e di altre importanti Istituzioni nazionali.
Tra la certezza dei risultati ottenuti e l’incertezza per il suo futuro, abbiamo contattato il Coordinatore del Servizio Nicola Malorni per un approfondimento.
Dottor Malorni, sabato 13 dicembre 2014 il Progetto Vatma da lei diretto, è stato presentato a Roma al convegno di celebrazione del ventennale dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Perché l’interesse dell’Ordine degli Psicologi con il più alto numero di iscritti in Italia?
“Perché il Vatma, insieme ad altri 26 centri in Italia, ha concluso il suo ciclo vitale. L’assenza di ulteriori fondi, il disinteresse della politica nazionale e regionale, la carenza di una programmazione efficace dei servizi sanitari e sociali in tutto il territorio nazionale stanno decretando la loro fine. L’Ordine del Lazio, sensibile alla questione e interlocutore privilegiato di una delle maggiori Facoltà italiane di Psicologia, ha deciso di valorizzare e sostenere le prassi sperimentate da psicologi con ottimi risultati sia sul piano socio-sanitario sia economico”.
Erano presenti al convegno anche il preside della Facoltà di medicina e psicologia Cristiano Violani, il professor Renzo Carli, Ugo Sabatello e il dottor Felice Damiano Torricelli, presidente dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza degli psicologi (ENPAP). Questo che valore ha per voi psicologi?
“La loro presenza e l’interesse mostrato verso i risultati che abbiamo prodotto rilevano l’importanza che la psicologia ha per la Pubblica Amministrazione. In 24 mesi di attività il Vatma e il Sacrai diretto dal professor Sabatello a Roma hanno generato un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale e per altre Istituzioni Pubbliche di circa 4 milioni di euro tra costi diretti e costi indiretti (ossia a lungo termine). La Politica deve prendere atto di questi risultati, oggi la psicologia è in grado di mostrare le evidenze con dati oggettivi della sua efficacia. I servizi psicologici devono essere messi a sistema su tutto il territorio. Tutto il Consiglio nazionale degli Psicologi si sta battendo per questo”.
Quale interesse dei risultati e consapevolezza del vostro operato da parte delle istituzioni?
“In queste ore ho appreso che c’è l’impegno della Giunta e di diverse altre rappresentanze politiche a sostenere la continuità del servizio per non interrompere le terapie in corso, che tra l’altro vengono garantite da due mesi a titolo gratuito dagli operatori del Vatma. Ma questo non basta. Personalmente auspico una diffusione del modello su tutto il territorio regionale perché ce n’è bisogno. Il Tribunale per i Minorenni del Molise ci segnala quotidianamente la necessità di dare risposta al bisogno di decine e decine di minori che risiedono anche nell’alto Molise. In regione ce ne vorrebbero almeno tre di servizi come il Vatma”.
Siamo in prossimità del Natale. Al centro dei nostri pensieri ci sono i bambini, i figli e la famiglia. Per i bambini del Vatma che Natale sarà?
“Spero più sereno possibile. Ma la loro serenità dipende anche dalla nostra, purtroppo, e noi non siamo sereni. Con l’instabilità e l’incertezza la psicologia non può attivare buone prassi. Faccio pertanto appello ai Politici, alla Dirigenza generale Asrem e a tutti coloro che sono attivi nella programmazione di servizi socio-sanitari di impegnarsi affinché il diritto alla salute dei bambini e dei ragazzi venga garantito. E non mi importa chi debba essere ad occuparsene, se la Asrem o il sociale. Il Progetto Pilota Vatma è stato “pilota” in Molise come in Italia. È un Servizio socio-sanitario integrato. I finanziamenti del Dipartimento sono finiti. Ora che trovino le misure giuste e gli attori giusti perché ci sia continuità nelle cure e perché si attivino interventi lì dove non ci sono. Personalmente non potrò tollerare l’inerzia e la rassegnazione. Mi batterò con tutte le mie energie perché i minori bisognosi di cure psicologiche continuative in Molise non abbiano ad attendere liste d’attesa lunghe 5 o 6 mesi. Questa non è civiltà”.
Ma si impegnerà come coordinatore del Vatma o come Presidente degli Psicologi?
“Credo di avere il dovere di farlo come psicologo che ha in cura dei bambini traumatizzati e che ha una fotografia chiara della situazione molisana: 25 bambini ancora in trattamento nel basso Molise significano almeno 100 in tutto il Molise, e se non si dà una risposta integrata, specialistica a partire dal primo ascolto fino alla terapia a questi bambini, le loro vite saranno irrimediabilmente danneggiate. Chi ha ascoltato le loro storie sa di cosa sto parlando. L’etica che è alla base della mia professione mi obbliga ad impegnarmi con tutte le mie forze affinché il diritto alla salute venga garantito dalle Istituzioni. Ho la percezione che in Molise, ma anche nel resto del Paese, questa è la casistica più trascurata dalla sanità e dai servizi territoriali per carenza di personale e di fondi. E questa è la violenza agita a danno dei bambini sul piano istituzionale-collettivo. Certo, la potremmo definire violenza inconsapevole. Ma come altro la definirebbe? Perché stiamo parlando io e lei di questo argomento? Non è la stessa trascuratezza e negligenza di tanti genitori cui viene tolta la potestà genitoriale?”.