Brutta storia, il tradimento. E pare una roba inevitabile. Ma speriamo che non riguardi nessuno di voi e di noi. Non mancano gli studi sull’argomento e, uno degli ultimi, rivela qualcosa che non ci piace, ma ci sorprende.
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Come riporta GQ, una nuova ricerca, condotta dal 1997 dall’America’s National Longitudinal Survey of Youth e ora pubblicata sull’American Sociological Review, svela nuovi aspetti della fenomenologia del tradimento. I ricercatori hanno osservato coppie formate da individui tra i 18 e 32 anni. E che cosa hanno scoperto gli studiosi? Che non è come crediamo. Ovvero, se fino a qualche tempo si credeva che fosse l’uomo ricco, quello più propenso a tradire, ora è emerso il contrario. A essere più cornificato sarebbe proprio chi guadagna di più nella coppia. In particolare, se in una coppia l’uomo guadagna meno della donna, tende a tradire di più. Mentre non è sempre detto che valga lo stesso anche per la donna. Tradisce il 15% degli uomini ‘mantenuti’ dalla propria partner, rispetto al 7% delle donne che guadagna meno del proprio lui. E c’è anche l’alibi psicologico: l’ipotesi è che per lui tradire sia un modo di riaffermare la propria mascolinità, schiacciata dalla fortuna di lei. Ma c’è qualcuno fedele, su questa terra? Sì, gli uomini che portano a casa dal 60% al 70% del denaro in comune perché poi diventano pericolosi. E hanno la scusa: molti pensano che la moglie, che dipende quasi completamente da loro, ci pensi bene prima di lasciarli, anche se tradita. Ma non saranno troppo sicuri di sé?
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